Una riflessione “teorica”, alla luce dei recenti sviluppi politici…

Fonte immagine “Google”.
Che cos’è la massa.
In Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921) Freud sostiene l’importanza di muovere dal lavoro di Le Bon per comprendere cosa sia, e come agisca la massa.
Secondo Le Bon “la massa psicologica è una creatura provvisoria, composta di elementi eterogenei saldati assieme per un istante”;
si tratta pertanto di individui che per il solo stare insieme in un dato momento, acquisiscono un’anima collettiva. Al lettore potrebbe presentarsi a questo punto una domanda (che per quanto semplice, sarà tutt’altro che scontata) ovvero come sia possibile che un individuo subisca gli influssi di una massa (e di un capo) e decida (annullando se stesso) di rispondere a ciò che la massa stessa gli chiede.
Le Bonn ritiene che:
- l’individuo quando si trova in una massa, acquisisce per un mero discorso numerico (quanti più siamo, più forti diventiamo) un sentimento di potenza invincibile; ciò gli permette di cedere a istinti che se fosse rimasto solo, avrebbe invece tenuto a freno:
“vi cederà tanto più volentieri in quanto – la massa essendo anonima e irresponsabile – il senso di responsabilità, che raffrena sempre gli individui, scompare del tutto”[1]
[1] Freud, “Psicologia delle masse e analisi dell’Io”, 1921, ne “I Grandi Pensatori”, Seconda ristampa giugno 2015, Ed Bollati Boringhieri, Torino 2015; cit., Le Bon, 1895, “Psicologia delle folle”, p.56.
Il risultato sarà quindi la riduzione del senso di responsabilità e del corretto rapporto con la realtà.
- Un altro meccanismo alla base del funzionamento delle masse è il contagio mentale con cui ogni sentimento, azione o atto, diviene contagioso tanto che l’individuo sacrifica i propri interessi per perseguire uno scopo collettivo.
- Un terzo meccanismo è quello della suggestionabilità (di cui il contagio mentale è l’effetto) che conduce ad un annullamento della volontà personale; ne deriva che l’individuo non è più consapevole di quel che fa e
“in lui, come nell’ipnotizzato, talune facoltà possono essere spinte a un grado di estrema esaltazione mentre altre sono distrutte. L’influenza di una suggestione lo indurrà con irresistibile impeto a compiere certi atti[1]
La massa è pertanto influenzabile, credula e i suoi sentimenti sono semplicissimi e molto esagerati (Le Bon, 1875).

Eugène Delacroix, “La libertà che guida il popolo“. Fonte immagine wikipedia
Ritengo interessante proporre questo richiamo teorico visto che stiamo assistendo ancora una volta nella storia, all’ascesa di un certo tipo di movimenti politici. Tali movimenti – che come Le Bon sosteneva – (…)..” è un gregge docile che non può vivere senza un padrone”, hanno bisogno di un capo, che deve corrispondere alle aspettative della massa stessa: deve pertanto avere determinate doti personali.
Il capo deve:
- suscitare un’adesione nella massa credendo in prima persona in un’idea che deve essere potente al punto tale, da creare una accettazione volontaria nella massa stessa.
- abilità nel comunicare una vision,un ideale futuro basato su valori condivisi dal gruppo.
- abilità di implementare la vision, chiarendo di continuo gli obiettivi e offrendosi come modello.
- stile comunicativo carismatico basato su un continuo contatto oculare diretto, espressioni facciali molto marcate, linguaggio non verbale e competenze verbali, così come la possibilità di risultare estremamente simpatico.

Chaplin “Il grande dittatore”. Fonte immagine Google.
Dott.ssa Giusy Di Maio
[1] Ibidem, p.169.