Il gioco è essenziale per lo sviluppo intellettivo dei bambini. Attraverso il gioco e la fantasia i bambini hanno l’opportunità di conoscere il mondo che li circonda e quindi sarà più semplice per loro ricercare il loro posto nel mondo. Dedicare un tempo non strutturato al gioco libero, può contribuire a rendere i bambini più felici, creativi e socievoli.

In alcuni studi è stato dimostrato che le situazioni “fantastiche” create dai bambini e per i bambini possono aiutare a potenziare l’apprendimento. Nel 2015 negli Stati Uniti hanno svolto uno studio su 154 bambini provenienti da scuole per l’infanzia (Dipartimento di Psicologia della Pennsylvania – Deena Weisberg). Il gruppo dei 154 bambini è stato diviso a metà; ad un gruppo sono stati letti dei libri realistici su argomenti reali e quotidiani (cucina, agricoltura..); ad un’altra metà sono stati letti dei libri di fantasia (con draghi e castelli). Durante la lettura sono state insegnate ai bambini parole nuove. Dopo ogni sessione di lettura è stata data la possibilità ai bambini di dedicarsi a giochi di finzione con oggetti e giocattoli, che rappresentavano alcuni elementi e personaggi incontrati nei libri. Alla fine è stato verificato l’apprendimento delle parole nuove. Il risultato è stato che entrambi i gruppi di bambini hanno imparato parole nuove, ma il gruppo che ha ascoltato le storie di fantasia aveva imparato più parole. Probabilmente nel vocabolario utilizzato per le storie di fantasia ci sono cose più interessanti, che hanno fatto si che l’attenzione dei bambini alle nuove parole fosse maggiore.

Questo studio, insieme ad altri, rivelano che la fantasia può contribuire positivamente all’apprendimento dei bambini. Inoltre un ambiente irrealistico (in cui avviene qualcosa o viene raccontato qualcosa) o una storia che si discosta dal reale e dalla routine, predispone i bambini a determinati tipi di pensieri e comportamenti, che faciliteranno l’attenzione. I bambini, infatti sanno che in una situazione “ordinaria” e conosciuta, sanno di non dover aspettarsi nulla. Mentre in una situazione straordinaria, sono predisposti ad aspettarsi qualcosa e fanno molta attenzione alla “novità” e all’eccezionalità di ciò che accadrà. Infatti saranno più coinvolti e preparati mentalmente ad apprendere. In tal senso, si potrebbe dire che gli scenari irrealistici aiutano i bambini a vedere le possibilità intrinseche della realtà. Infatti è probabile, in base ai risultati di questi studi che i bambini vadano a cercare gli eventi impossibili, non per usarli come guida diretta alla realtà, bensì per pensare a possibilità irrealistiche che possono, in contrasto con la realtà, aiutarli a modulare una visione della realtà e del mondo reale coerente con la loro futura personalità.
Le nuove scoperte indicano che per troppo tempo si è sottovalutato il potere della fantasia nei bambini. Infatti la capacità e l’abilità nel fantasticare sarebbe particolarmente utile in determinati contesti didattici. Ad esempio nello studio della Fisica ( ma anche di altre materie che tendono a discostarsi dalla visione statica e oggettiva della realtà per come la percepiamo, come ad esempio la filosofia, la psicologia) un pensiero fantasioso è indispensabile per sondare, studiare, analizzare situazioni complesse, come particelle invisibili, gravità, velocità.
Se gli elementi fantastici sono particolarmente utili per l’apprendimento, si potrebbero incoraggiare i bambini al gioco basato sulla fantasia. Stimolare i bambini a osservare gli aspetti impossibili di questi giochi e racconti, condurli a comprendere cosa può o non può accadere nella realtà potrebbe preparare il terreno all’apprendimento futuro.
“Finisce bene quel che comincia male”
Dott. Gennaro Rinaldi
la fantasia è importantissima nei bambini, aiuta a sviluppare la mente, a renderla duttile in molte circostanze. Io nei programmi delle scuole primarie inserirei un’ora dedicata alla fantasia, dove ogni bambino/a possa creare delle storie, dei pensieri, dei disegni. Ore libere ma finalizzate ad arricchire l’individualità dei singoli, chissà, magari sarebbe una buona idea… 😉
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Ciao Max! Concordo pienamente con te. Io oserei di più proponendo quest’ora (forse due) anche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Perché credo possa essere utile anche ai preadolescenti e agli adolescenti per facilitare la comprensione delle emozioni, proprie ed altrui, ed alimentare quindi una sensibilità all’ascolto e all’empatia, magari favorendo in questo senso attività di gruppo. Grazie per il commento.
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Oh, the memories you brought back! 😀
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Hi Cherie, I’m glad I brought you back with the memories. Thanks for the comment!
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You’re so welcome. 🙂
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👍👍👍
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Articolo molto importante mio figlio ormai si è affrancato ma l’argomento è sempre valido.
Fantasia è sapere sognare ad occhi aperti e dunque vitale a tutte le età.
Mia madre aveva una fantasia senza limiti e forse qualcosa di questo suo aspetto me lo ha trasmesso e gliene sono molto grata.
Shera🌹
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Ciao Shera! Grazie per il commento. Giusta la tua affermazione: la fantasia “è vitale a tutte le età”. Quest’argomento credo sia molto attuale anche perché noto che spesso alle nuove generazioni (millenials) non sia data l’opportunità di giocare utilizzando la propria fantasia. Purtroppo la “digitalizzazione” forzata dei giochi attuali limita la fantasia. Come sempre tutte le cose innovative portano vantaggi e svantaggi.
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I millennials ben presto avranno il cervello atrofizzato perché non sanno più cosa sia imparare una poesia a memoria o le famigerate tabelline. Un muscoli e poco piu.
🌹
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