
“Bisogna offrire un amo al silenzio”
A.A. Semi.
Nella mia formazione questo – ogni giorno- continua ad essermi insegnato. Le persone non si riempiono di parole; non si soffocano di concetti e interpretazioni. Il dolore, non si tappa. Si resta lì, in silenzio… e si aspetta.
Si impara a tollerare lo sconforto di un silenzio spesso imbarazzante. Si impara a tollerare uno sguardo vuoto, perso, rancoroso ma desideroso di sapere.
Si impara a tollerare il tuo sentirti perso, vuoto, rancoroso e desideroso di sapere.
Si impara a non avere fretta.
Si impara l’attesa.
Ti fai pescatore e sapientemente getti un amo nel silenzio dell’altro nell’attesa che qualcosa abbocchi e, vincendo la paura dell’asfissia, emerga e sopravviva alla nuova boccata d’aria.
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.
imparare ad attendere, questo è ciò che manca al giorno d’oggi, sempre indaffarati su mille progetti, sempre di corsa, spesso un po’ di attesa farebbe bene a tutti… 😉
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esatto.. la stasi spaventa tanto e invece.. potremmo davvero imparare tanto se solo ci fermassimo un pò di più 🙂
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Purtroppo troppi giovani vogliono tutto e subito.
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