Appassionata era la sola parola che le sapeva dire.
Con quel gioco di passione si erano avvelenati, persi com’erano a rincorrere quel sapore di mandorle amare: cianuro.
Aveva schiumato rabbia, desiderato vendetta; impazziva al pensiero che fosse altrove.. tra altre mani mentre le sue erano rimaste lì fredde e rigide come sull’attenti.. nell’insostenibile assordante attesa del ritorno.
Le orecchie bruciavano, esplodevano tra i mille pugni battuti, gettati e ripiegati su se stessa, nell’appassionata attesa..
Si consolava con l’alcool. Ogni piccolissima goccia alcolica corrodeva l’esofago e i ricordi; bruciava e anestetizzava il dolore di una scomparsa mai del tutto avvenuta.
Veleno dolciastro erano i ricordi stessi, squallido manifesto del non detto.
Un gioco di passione perso in un’appassionata stagione.