Gruppo minoritario: Il razzismo in classe.

Immagine Personale.

Jane Elliott ex insegnante, attivista americana dichiaratamente antirazzista, condusse un interessantissimo esperimento in seguito alla morte di Martin Luther King. L’esperimento condotto nelle sue classi, servì per aiutare i suoi bambini a comprendere gli effetti del razzismo e del pregiudizio.

L’insegnante divise la sua classe in bambini con gli occhi chiari e bambini con gli occhi scuri, avendo cura di tenerli anche fisicamente (in due luoghi diversi dell’aula), separati.

Il primo giorno etichettò i bambini con gli occhi azzurri come “gruppo di livello superiore”, lasciano i bambini con gli occhi scuri nel “gruppo di minoranza”; gli studenti con gli occhi azzurri furono riempiti di elogi e furono forniti loro tutta una serie di privilegi, ai bambini con gli occhi scuri furono invece riservate punizioni e discriminazioni.

L’insegnante inoltre scoraggiava l’interazione, evidenziando alcuni studenti particolarmente (non) dotati che venivano presi come esempio negativo (in sostanza si scagliava contro qualche bambino dagli occhi scuri).

Il risultato fu che gli studenti “chiari” si comportavano meglio, avevano ottimi risultati accademici ma.. cominciavano a maltrattare gli studenti “scuri”.

Uno degli episodi più gravi avvenne nel momento in cui il gruppo dagli occhi scuri, denunciò gli abusi subiti in classe, rendendosi conto che però non avrebbero avuto il favore dell’autorità che invece era schierata con il gruppo dagli occhi chiari.

Ciò che accadde fu inoltre che una semplice caratteristica fisica come il colore degli occhi, divenne segno di discriminazione presentandosi come “criterio di inferiorità”.

“Sta zitto, occhi marroni!”.

Il giorno dopo l’insegnante invertì i ruoli, dando privilegi ai ragazzi scuri; anche in questo caso con i bambini scuri diventati gruppo maggioritario i risultati furono gli stessi (gli scuri iniziavano a maltrattare i chiari e avevano migliori risultati scolastici).

L’insegnante Jane Elliott notò come quei bambini che erano sempre stati gentili e cooperativi, si erano invece trasformati in bambini cattivi, superbi e “superiori”.

Le sue conclusioni furono che l’educazione detiene un peso troppo spesso non considerato in merito alle questioni razziali.

Personalmente concludo soltanto dicendo che il razzismo è stupido ed essere razzisti implica stupidità.

Ognuno faccia le sue scelte.

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

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18 pensieri su “Gruppo minoritario: Il razzismo in classe.

  1. Paquerite

    Brava Giusy!
    Molto interessante questo studio.
    Il primo libro che mi ha colpito in faccia, penso di avere 13 anni, è stato Black Boy di Richard Wright, scoprire la sua storia mi ha scioccato nel cuore di mio figlio … C non è possibile!
    C’è il sessismo contro le donne che già cerca solo di ridurre più della metà della popolazione mondiale, e il razzismo che cerca di escludere da un presunto banchetto un’altra grande parte dell’umanità. è straziante
    Ieri stavo guardando Django Unchained / Tarantino, ma che orrore quella volta!
    È un argomento così affascinante. È un argomento che mi affascina ma so che purtroppo è difficile non cadere in discorsi spettinati e appassionati.
    Sono nato su un’isola dove, ad esempio, nella mia classe elementare c’erano l’80% dei bambini cosiddetti “di colore”, di etnie diverse, lì tutto andava bene, tutto mi sembrava “normale”.
    Quando sono arrivato in Francia nel 1979, ero molto depresso, non c’erano persone di colore. Cos’è normale?
    Gli esseri umani dovrebbero solo ricordare che un giorno possono nascere femmine, di sesso indeterminato, nere, gialle, rosse, troppo grasse, troppo alte, troppo piccole, troppo magre, troppo rosse, non abbastanza forti … e dovrebbe essere solo in quella varietà arcobaleno che si dovrebbe apprezzare e riconoscere il valore inestimabile della vita.
    Ti bacio Giusy

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    1. Giusy Autore articolo

      Corinne hai detto delle bellissime parole.. la vita è vita.. qualsiasi sia il colore, il sesso o l’estrazione sociale. È spaventoso pensare che basta cosi poco per indurre nei bambini, comportamenti del genere. Il razzismo è quanto di più lontano possa esserci dal mio modo d’essere; non accetterò mai comportamenti o pensieri del genere; ed è assurdo che ancora oggi, ci sia bisogno di assumere posizioni antirazziste quando dovrebbe essere una cosa normale. Ti abbraccio fortissimo 🤗🤗

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  2. maxilpoeta

    interessante questo esperimento, attraverso il semplice colore degli occhi è riuscito a mettere in luce la vera essenza del razzismo, ovvero quella differenza solo apparente che rende sottomesse molte persone, a danno di altre. E’ anche interessante notare come i privilegiati abbiano avuto ottimi risultati, questo sta a testimoniare che non solo esiste una supremazia di potere, ma anche di risultati. Se al mondo non ci fossero differenze e rivalità la competizione delle stesse menti sarebbe ad un livello superiore… 😉

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    1. Giusy Autore articolo

      come ho detto.. il razzismo è di una stupidità imbarazzante e noi in italia..ne sappiamo qualcosa vista la supposta superiorità che certi popoli dicono di avere su quelli del sud.. poveri noi 😀 l’essere umano sa essere così stupido talvolta!
      Ovviamente ci scherzo su questa questione nord/sud 😀 buona serata, un abbraccio.

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    1. Giusy Autore articolo

      thank you very much for reading me and for sharing this message🙏it’s true .. incredible and frightening to think that these behaviors can be induced in a single day (in children). the road is long but we can be a better humanity.Have a good day and share the love🤗

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