La comunicazione squalificante.

Oggi vorrei parlarvi, con il concetto di “squalifica”, di quanto la comunicazione umana può influenzare il comportamento delle persone e quanto il frutto di una comunicazione paradossale e incongruente può portare a disfunzionalità.


La squalifica di un messaggio è una comunicazione, successiva o contemporanea a un messaggio, la quale ne riduce o ne annulla il valore. Con la squalifica di un messaggio si può togliere valore al contenuto della propria comunicazione a quella di un altro o anche ad un’intera situazione. Quindi la squalifica ha come fine ultimo quello di invalidare le proprie comunicazioni o quelle di qualcun altro.
In genere la squalifica riguarda la comunicazione su un messaggio emesso da un altro interlocutore, ma può essere attuata anche auto-squalifica quando la comunicazione riguarda il proprio messaggio.

Photo by Alex Andrews on Pexels.com

Ecco due esempi di squalifiche del messaggio:
Squalifica incongruente: avviene quando vengono emessi due messaggi contrastanti ma appartenenti a canali comunicativi differenti.
Ad esempio: ad un’attestazione di ammirazione e stima espressa verbalmente si accompagna un non verbale dove c’è un’espressione facciale di disinteresse e di disgusto (in genere questo tipo di squalifica si può ritrovare nelle famiglie in cui è presente un membro psicotico).
Squalifica sequenziale: è un tipo di squalifica che si può ritrovare nella comunicazione di quelle coppie in cui è presente un membro depresso, nelle quali vi è una tendenza del membro “sano” a squalificare l’altro. (Loriedo, Picardi, 2000).
Un esempio potrebbe essere quello della moglie che chiede al marito (ma può avvenire esattamente al contrario) : “se non ti tenessi in grande stima, come farei a stare insieme ad un incapace come te?” (Loriedo e Vella, 1991).

Rientrano nel comunicazione squalificante anche altre modalità comunicative tipo: “contraddirsi, cambiare argomento o sfiorarlo, dire frasi incoerenti o incomplete, ricorrere ad uno stile oscuro o usare manierismi, fraintendere, dare una interpretazione letterale delle metafore e una interpretazione metaforica di osservazioni letterali..” (P. Watzlawick et al.).


La squalifica svolge un importante ruolo di “modulatore” nella comunicazione umana. Le comunicazioni ben definite sono indiscutibilmente utili e funzionali, ma spesso descrivono la realtà e le sue complesse sfumature in maniera piuttosto semplicistica e approssimativa.
La squalifica non rappresenta di per sé un modello interattivo patogeno, ma può trasformarsi in un modo disfunzionale di interagire quando diviene la modalità comunicativa prevalente all’interno di una famiglia o in una coppia.

Come è possibile reagire ad una interazione squalificante?
Secondo lo psicoterapeuta Carlos Sluzky di fronte ad un messaggio squalificante è possibile attuare diverse strategie di difesa:
1. Criticare esplicitamente la squalifica;
2. Richiedere spiegazioni riguardo il tentativo di squalifica;
3. Ritirarsi dall’ interazione squalificante;
4. Scegliere uno dei possibili significati del messaggio squalificante e rispondere solo a ad esso.

Ad esempio: nel caso di una “squalifica incongruente” (dove vengono emessi due messaggi contrastanti e appartenenti a canali differenti) , una persona (il ricevente) può scegliere di “seguire” il canale (verbale – non verbale) che ritiene più affidabile, risolvendo la contraddizione e annullando quindi l’ ambiguità del messaggio.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

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6 pensieri su “La comunicazione squalificante.

  1. maxilpoeta

    la moltitudine degli aspetti umani ci lascia sempre impreparati di fronte a mille scenari, spesso poi si confondono scherzi con cose serie, capita fra giovani ma non solo. Magari si dice un insulto per ridere e la persona lo prende come un’offesa personale e ne fa un dramma, tanto per fare un esempio…

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    1. Gennaro Autore articolo

      Si Max, purtroppo l’uso incongruente delle parole e della comunicazione può diventare drammatico all’interno di relazioni significative e può provocare (se ripetuto sistematicamente) manifestazioni sintomatiche abbastanza serie.

      Piace a 1 persona

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    1. Gennaro Autore articolo

      Eh, infatti, dici bene. Quest’esempio rende bene l’idea di quanto una frase, apparentemente innocua, possa destabilizzare il ricevente. Purtroppo sono modalità comunicative molto comuni nelle famiglie e nelle coppie, ma anche all’interno dei gruppi di lavoro. Possono creare molti danni psicologici e relazionali agli interlocutori.

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