“L’odio è una forma di violenza senza conflitto, perché nel conflitto esiste una dialettica possibile. Il conflitto organizza, per certi versi, la violenza in modo simbolico. Nel nostro tempo, invece, siamo di fronte alla violenza senza conflitto.”
MASSIMO RECALCATI

Potremmo definire l’odio come una decisa ostilità accompagnata da un senso di ripugnanza, rifiuto e desiderio di nuocere.
Secondo Freud l’odio come relazione dei confronti di un “oggetto”, è più antico dell’amore e scaturisce da un rifiuto primordiale che l’Io narcisistico oppone al mondo esterno che può essere una sorgente di stimoli non graditi.
L’odio nasce essenzialmente da sensazioni primordiali, poco mentalizzate, spesso derivanti da stimoli esterni percepiti come pericolosi. L’odio spesso e volentieri non è pensato ed è frutto di ignoranza e incoscienza. Quello che Recalcati definisce come odio senza conflitto.
L’odio potrebbe aver senso solo in risposta ad un pericolo reale e imminente, ma come dice Recalcati viene poi veicolato e trasformato in conflitto, perché acquista un senso ed è simbolizzato.
dott. Gennaro Rinaldi
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