Un caffè (freddo) con i dottori – Rubrica settimanale –
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Per la rubrica “Una caffè freddo con i dottori”, ho scelto di rispondere ad una madre di due ragazzi adolescenti. Ecco la sua lettera:
“Salve, sono madre di due ragazzi di 16 e 13 anni. Vi scrivo per mio figlio di 16 anni. Sono abbastanza preoccupata per il suo comportamento, strano e inusuale per il suo carattere. Lui è sempre stato un ragazzo socievole, allegro, vivace. Facevamo fatica (io e mio marito) a tenergli testa. Invece adesso, sono ormai alcuni mesi che non esce di casa ( ha fatto una gran fatica a finire l’anno scolastico in presenza, con tantissime assenze), resta nella sua camera buttato sul letto a guardare video sullo smartphone o sul portatile. Pare abbia perso la maggior parte dei contatti con i suoi amici di sempre. A volte lo sento giocare alla play e parlare con alcuni suoi amici di gioco. Dice che si annoia e che gli va di stare solo. Spesso mangia in camera e non esce per ore intere. Di notte non dorme e vaga per casa, di giorno dorme fino al pomeriggio. Non gli abbiamo mai fatto mancare niente e non ha mai avuto nessun problema. Non so che fare. Non riesco a capire cos’abbia. Non lo riconosco più e questa cosa mi spaventa. Grazie mille.”

Salve. Non c’è ragazzo o ragazza, dell’età di suo figlio che non provi ad esplicitare in maniera più o meno “rumorosa” il suo diritto ad essere disperato, depresso, arrabbiato, infelice e inquieto. Essere genitori di un adolescente è complicatissimo, ma essere adolescenti è a dir poco un’esperienza “sconvolgente” e tormentata. Ovviamente non conosco abbastanza bene suo figlio e non posso essere esaustivo riguardo il suo malessere. Mi pare però abbastanza chiaro guardando alla descrizione che stia vivendo una fase piuttosto complicata della sua vita. La struttura psichica di un ragazzo di 16 anni è ancora in piena fase evolutiva e quindi in continua trasformazione. Quindi spesso gli aspetti apparentemente patologici o preoccupanti sono transitori. Possono invece destare preoccupazione nel momento in cui ci sono cambiamenti abbastanza radicali dello stile di vita e del comportamento; inoltre i sentimenti di tristezza , noia, apatia possono diventare preoccupanti quando restano invariati e costanti per molto tempo, senza alternarsi periodicamente a situazioni emotive di equilibrio o di polo opposto.
Nel caso di suo figlio, come lei descrive, ci sono state delle vere e proprie rotture con quello che era il suo usuale percorso evolutivo e di sviluppo. Suo figlio ha allontanato gli amici di sempre, non ne ha altri e ha scarso interesse a relazionarsi e a ricercare relazioni affettive (a differenza di qualche mese fa); inoltre tende ad isolarsi per giorni interi rimanendo chiuso in casa, evitando così i contatti con gli altri e il mondo fuori la propria stanza ( luogo sicuro); ha invertito il proprio ritmo circadiano, vivendo nelle ore notturne; ha cominciato a disinteressarsi della scuola, dei compagni di scuola. Queste premesse evidentemente possono preludere a situazioni di disagio psichico più complesse e profonde come: depressione, disturbi dell’umore, disturbi di personalità, ansia sociale, isolamento sociale, hikikomori (dal giapponese “stare in disparte”).
Spesso noi adulti consideriamo gli adolescenti come esseri strani, lunatici, misteriosi, incomprensibili. Parliamo troppo spesso di loro, ma parliamo troppo poco di loro, ascoltandoli realmente. Bisogna fare un passo indietro e provare a ritornare con la memoria a quando anche noi eravamo adolescenti, solo in quel momento possiamo forse avremo l’opportunità di cogliere l’intensità emotiva del loro “stare nel mondo”.
Fatta questa premessa le consiglio di considerare per suo figlio (ovviamente dopo averne parlato insieme della necessità) l’inizio di un percorso psicoterapeutico e se possibile parallelamente a questo percorso, una psicoterapia familiare.
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
questa rubrica mi convince sempre di più. I miei complimenti! Buona serata.
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Grazie Nandone! Buona serata anche a te!
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Si sente spesso di queste storie
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Si infatti. Ultimamente stanno diventando molto frequenti questo tipo di richieste.
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ottimi consigli, ricordo che anch’io a quell’età alternavo attimi di solitudine con la voglia di fare nuove conoscenze. Poi mettici anche la pandemia dell’ultimo anno, per i giovani di quell’età quest’ultimo anno è stato un momento molto traumatico dal punto di vista sociale…👍
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Si Max. Purtroppo questi ragazzi, a differenza di qualche anno fa, pare siano un po’ più fragili.. poi la questione è difficile da generalizzare, ci sono moltissime cose da considerare.
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the most concerning years for my son were between 14-16. however at 25 he is doing quite well for himself and came through just fine, but I remember feeling very similar to these parents at that time. staying in touch and in tune with their moods etc…is best advised.
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Hi Jay, we adults often fail to fully understand the moods and thoughts of teenagers. It seems as if we had forgotten the chaos that also enveloped our minds in those same years. The best thing, as you say, is to stay in touch and in tune with their moods and also provide them with our “symbolic” presence. They need to know that they can rely on adults and that they can trust them when they want to ask for help.
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Yes, I agree. Imprint yourself, symbolically, very very important for building self-esteem. Cheers Gennaro!
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Ciao Jay!!
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Dottore buon pomeriggio. Vorrei sapere come ottenere una consulenza con lei o con la collega a causa di un serio problema che ho con mio figlio che mi sta preoccupando molto. Mi sa dire come devo procedere per contattarla? Grazie, buona giornata.
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Salve, mi dispiace non averla potuta rispondere ieri. Ho visto che la mia collega le ha risposto all’altro commento. Può fare riferimento alle sue indicazioni per contattarci. Le forniremo poi tutte le indicazioni più nello specifico per un eventuale consulenza. Grazie a lei e buona giornata.
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