Lo stimolo visivo è molto complesso, e se il cervello volesse analizzare tutti gli stimoli nel particolare probabilmente non riuscirebbe a farlo o impiegherebbe molto tempo ed energia. Per risolvere questo problema il cervello e il sistema visivo adottano delle strategie, che non sono altro che delle scorciatoie che alleggeriscono in maniera importante la mole di informazioni e di stimoli da analizzare.
Questa ottima strategia, semplifica di molto il compito, ma comporta anche delle conseguenze, degli errori.
La nostra percezione viene definita dagli studiosi come “verosimile”, ma non “vera”. Ciò vuol dire che in condizioni personali ed ambientali normali, tutto funziona bene e in maniera efficiente, ma quando le condizioni cambiano e si complicano, per via di una scarsa illuminazione, problemi di visibilità o luci artificiali, allora può verificarsi qualche errore nell’interpretazione visiva. Questi errori possiamo definirli come illusioni visive.
Gli studiosi della percezione visiva indagano proprio questi errori. Sono interessati ad essi perché mediante lo studio dell’inefficienza visiva, possono svelare come funzionano i processi visivi. Per agevolare questo studio, nel 1994, due Psicologi Aude Oliva e Philippe Schyns, hanno sviluppato l cosiddette “immagini ibride“.
Le immagini ibride sono dei paradossi visivi, in cui due immagini (foto) si mascherano l’una con l’altra, basato sulle frequenze spaziali contenute nelle immagini (per frequenza spaziale si intende la frequenza con cui si alternano zone chiare e zone scure in un’immagine).
Nelle aree visive del cervello si trovano i neuroni specializzati all’analisi delle immagini. Alcune di queste registrano il colore, altre la distanza e la profondità. Alcuni neuroni della aree visive primarie (zona occipitale – che per prima riceve il segnale percettivo proveniente dagli occhi) analizzano le frequenze spaziali.
Ecco delle immagini Ibride:

Osservate bene l’immagine sopra. A sinistra potete vedere il Dr. Angry e a destra Mr.Smile. Perfetto. Se siete seduti, alzatevi e fate qualche passo indietro fino a 4 – 5 metri. I due personaggi cambieranno “magicamente” la loro posizione.

Nell’immagine sopra ancora un’immagine ibrida, ancora un’illusione ottica. Da vicino vediamo Einstein da lontano Marilyn. Provare per credere.
Fenomeni del genere sono comunque noti da tempo anche nel campo dell’arte e usati da artisti come ad esempio Salvador Dalì.

In quest’opera “Mercato di schiavi con apparizione invisibile del busto di Voltaire” Salvador Dalì nasconde il busto di Voltaire.
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
Interessantissimo articolo. Ho provato ad allontanarmi ed effettivamente i due visi hanno invertito il loro modo di essere visualizzati. Anche l’immagine di Einstein si è mutata parecchio. Certamente non più il volto di Einstein ma di una ragazza. L’ombra sul labbro disturbava la visione chiara di una Marilyn Monroe. Anche il busto di Voltaire è diventato visibile. Grazie di questo articolo. Potessi farlo con le parole senza utilizzare quegli stupidi giochetti delle inziali che compongono una parola!! Ah! mi sentirei un dio.
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Grazie Marcello! Si è vero sull’immagine di Einstein ho dovuto anche io cambiare l’inclinazione del monitor per avere un immagine più definita di Marilyn. Anche a me disturbava l’ombra sul labbro.
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Grazie della risposta, Gennaro🙏
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E’ un’articolo davvero interessante.
Ho fatto fare l’esperimento anche a mio figlio 🙏🙏🙏
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Grazie mille Luisa !!! Mi fa piacere che ti sia piaciuto😊
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,,, e molto 🙏💜
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Affascinante
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Si sono davvero affascinanti questi fenomeni percettivi. Grazie mille!
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Inebriante
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Eh si.. grazie mille Albert!
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