Pelle: Io.

Il bambino viene al mondo in uno stato di “Hilflosigkeit- impotenza”; l’infans in sostanza non ha ancora un Io completo (ha infatti bisogno del sostegno umano), ma ha un Io-corporeo.

Secondo Didier Anzieu, il bambino attraverso l’Io corporeo riesce ad andare oltre la sua dipendenza dall’ambiente di cura. Per l’autore l’Io corporeo è un Io pelle; per comprendere meglio la questione dobbiamo ritornare per un momento a Freud.

Freud parla di processi primari, intendendo con ciò una modalità di funzionamento mentale che viene prima del pensiero; perché il pensiero abbia luogo, l’Io deve essere adattato alla realtà. Senza un Io adattato alla realtà il bambino può infatti dare un solo senso al mondo (che è quello che viene esperito attraverso il suo corpo).

Anzieu sostiene che molte delle funzioni del corpo nella fase pre-Io vengono riprodotte su e attraverso la pelle.

Riferendo alle funzioni quali quelle di contenimento -ad esempio- Anzieu mostra come la pelle funzioni da Io surrogato perché la pelle svolge i compiti vitali che L’Io alla fine eseguirà.

La pelle del bambino può, quindi, essere vista come una sorta di modello corporeo per come si costruirà l’Io a tutti gli effetti.

Secondo Anzieu, l’Io-pelle è “un’immagine mentale di cui l’Io del bambino si avvale durante le prime fasi del suo sviluppo per rappresentarsi come un Io contenente contenuti psichici, sulla base della sua esperienza della superficie del corpo”.

Come manipoliamo il bambino? come lo curiamo, laviamo come lo accarezziamo?

Tutta la gestualità che concorre alle cure offerte al bambino saranno di fondamentale importanza per far comprendere al bambino stesso i confini del suo (e l’altrui) corpo; le cure parentali indicheranno pian piano al bambino come contenersi e contenere.

La pelle diviene quel filtro omeostatico che lascia passare solo alcuni elementi, precursore delle funzioni che spetteranno poi all’Io.

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

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13 pensieri su “Pelle: Io.

    1. Giusy Autore articolo

      il gruppo in varie formazioni sta insieme dal 2002 sono di Genova.. conosciuti tramite concertone primo maggio. Willie Peyote non lo seguo.. è un rapper torinese che però non mi entusiasma particolarmente. Il brano ha un sound che mi piace e anche il testo si prestava bene 🙂

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      1. Povertà 🌟 Ricchezza

        Ahhhh…che figura barbina allora 🙂
        Comunque ad ascoltare musica italiana degli ultimi…anni, attualità mi rendo conto di essere indietro di 25 anni. Vedere, ascoltare radio di tendenza fa capire tutto ciò a noi boomers 😦
        I Pet Shop Boys, la Turci o similia in buona compagnia son musica per vecchiacci anche se non son vecchiacci veri. Una riflessione che mi è venuta spontanea, ahia cazzarola 😦

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      2. Giusy Autore articolo

        Ahahaha Albè mi fai sorridere.. sei prossimo ai 50?😂 😂😂guarda che personalmente ascolto di tutto e lo hai visto.. so passata da mina Janis Joplin fino a j lord.. e il cantautorato italiano resta il mio grande amore. Non sentirti vecchietto! Parola di psy😁

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