“E che devo scrivere qua… Dottoressa… tanto… Sono Brutto!!!”

Con il termine Dismorfoestesia (detta anche dismorfia) si indica la sensazione di essere particolarmente brutti, impresentabili, deformi o ripugnanti. La persona si percepisce (e vede) come particolarmente grassa e/o brutta.
Tale condizione può presentarsi sia in forma monosintomatica (come durante l’adolescenza) quando la trasformazione puberale può essere rifiutata dall’individuo o vissuta con più o meno angoscia (soprattutto quando la pubertà stessa con tutti i cambiamenti che comporta, è rifiutata dalla famiglia stessa della persona), o in un quadro di nevrosi ossessiva o schizofrenia (in tal caso il rifiuto del proprio aspetto può assumere caratteri fobici che disturbano l’espressione della personalità).
In questo caso di parla di dismorfofobia che (rispetto alla dismorfoestesia adolescenziale che ha tratti più transitori), ha tratti più irriducibili.
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.