“La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti”
Paul Watzlawick
Questa citata sopra è il terzo assioma della comunicazione umana, definito da Watzlawick nella sua “Pragmatica della comunicazione umana”.
In genere, per punteggiatura potremmo definire l’insieme dei segni che definiscono i rapporti sintattici tra le parti di un testo e servono a suggerire, a chi legge, eventuali pause e intonazioni della voce nella lettura.
Watzlawick fa riferimento ovviamente alla comunicazione umana.
Può esserci una discrepanza di punteggiatura e quindi questo può generare un dubbio su ciò che il comunicante debba considerare come causa e ciò che deve considerare come effetto.

Ad esempio, in una relazione interpersonale, può capitare che un’interlocutore crede di star solo reagendo a certi comportamenti o atteggiamenti dell’altro, ma non pensa possa essere stato lui a provocarli. In tal caso, il rischio è che si instaurino circoli viziosi che è difficile infrangere, a meno che i due interlocutori non comincino a comunicare sulla comunicazione e cioè a meta-comunicare.
Un esempio di punteggiatura del discorso è possibile farla anche con quelli che con hanno bisogno di interlocutori. I “discorsi interiori”.
Ad esempio nel caso del fenomeno della “profezia che si autoadempie o autodetermina”, la persona pensa di star reagendo a situazioni tangibili e realistiche ( “non penso di essere competente” – “inutile, sono fatto così” ) e non immagina che agendo in un determinato modo può far si che avvengano.
Praticamente la persona non si percepisce come un soggetto attivo, spesso lo esclude; bensì crede di essere un soggetto che subisce solo l’azione degli altri, esterna. Questo è l’esempio di una punteggiatura, legata ad un “discorso interno” e va a toccare quella che è la percezione di sé e le capacità legate all’autodescrizione.
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
coloro che si sottovalutano spesso riescono davvero ad attirare a se quelle negatività che in qualche modo ne frenano la loro crescita personale. Partire negativi non fa mai bene, e questo vale un po’ per tutti gli aspetti della sfera umana…👍
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Proprio così Max, negatività attira negatività e così in un loop continuo ed infinito…
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Paul Watzlawick ha avuto un grande impatto sulla mia pratica di salute mentale e sulla mia serie lmente il libro “Change” (che ha scritto con i suoi coetanei.)
https://www.stateofmind.it/2019/11/change-watzlawick-recensione/
Fai clic per accedere a Dispensa_PRIVITERA.pdf
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Comprendo, anche perché ho una formazione Psicoterapeutica in Terapia Sistemica Relazionale e familiare. Quindi è un riferimento pure per me. 🙂
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