L’onda scruta, il sale penetra e dalle mobili radici -i miei piedi- il fluido del profondo blu giunge ai miei capelli dopo aver attraversato ogni spazio interstiziale del mio corpo.
L’acqua salata riempie e rigonfia le sottili intercapedini tra i miei tessuti e diviene possibile, finalmente, lo scambio di molecole fondamentali per le funzioni di base del mio organismo.
Si raggruppano i miei pori; tanti piccoli vulcani si accarezzano e si scortano l’un l’altro…
Si avvicinano sempre di più..
Non guardo -io- il blu è lui che guarda me, che mi aspetta perché sa che lo cerco: senza sosta.

Abbandonarsi ad un ricordo, un pensiero, una riflessione..
Piccole suggestioni che fuoriescono come flussi di coscienza del tutto personali; piccoli piaceri che evocano..
Sono tutti modi possibili per far sì che la nostre psiche “prenda aria”.
Non esistono riflessioni giuste o sbagliate; non ci sono schemi stilistici corretti o meno.
La nostra psiche è il luogo più importante perché è l’unico posto che potrebbe appartenerci per davvero. Luogo attraversato da una folla che vive in solitudine o da una solitudine che sente la pressante presenza della folla.
La psiche merita il nostro rispetto.
Ascoltati.
Sempre.
Dott.ssa Giusy Di Maio, Ordine Degli Psicologi della Regione Campania, matr. 9767