Riflessioni e sguardi non lineari sulla Psicologia
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Un viaggio intrigante nel mondo della Psicologia accompagnati da Gennaro Rinaldi (Psicologo – Psicoterapeuta) e Giusy Di Maio (Psicologa Clinica). Alla scoperta di quei “luoghi” inaspettati e sconosciuti della mente umana: percorrendo le vie della comunicazione, sostando nelle piazze delle relazioni umane, facendo tappa nei luoghi più oscuri e spaventosi fino a goderci i meravigliosi angoli del benessere. Non vi resta che fare le valigie e partire con noi..
Questa tappa del nostro viaggio ci permetterà di osservare alcuni aspetti “critici” dell’evoluzione dei sistemi familiari che durante il loro ciclo vitale possono in un modo o nell’altro incontrare eventi che ne possono scandire le diverse fasi della vita.
Gli “Eventi Critici” (matrimonio, nascita dei figli, crescita dei figli, lutti..), che possono essere Paranormativi o Normativi, scandiscono le diverse fasi del ciclo vitale di tutte le famiglie e la loro risoluzione permette il passaggio allo stadio successivo.
Una paziente mi chiese quando un dolore cominciasse a fare meno dolore; quando -in sostanza- avrebbe cominciato a sentire “come una volta” il piacere dell’abbraccio, il calore sul viso, il profumo di un fiore.
L’esperienza dolorosa è devastante poiché per quanto condivisa è sempre prima di tutto nel silenzio del proprio mondo interno che avvertiamo il senso devastante del dolore.
Il dolore può essere prettamente psicogeno o organico; può accompagnarsi o essere accompagnato da una specifica patologia o essere la spia di una psicopatologia.
Il dolore ha il tempo del dolore; un tempo che richiede la nostra piena attenzione e volontà.
Attenzione per se stessi, il proprio mondo interno, la propria storia personale scevri dal giudizio personale che vuole etichettare la nostra stessa storia.
Capita sempre di più (e anche qui, l’epoca social molto fa) che le persone decidano di darsi una etichetta psicodiagnostica e che si barrichino dietro questa definizione.
Ciascuno è -ovviamente- libero di vivere la propria condizione dolorosa con la delicatezza che più sente rispettosa verso il proprio processo di costruzione di sé ma va anche detto che la psicologia ha fatto tantissimo, negli anni, per distaccarsi dalla medicalizzazione del disagio psicologico arrivando -ad esempio- all’importantissima diagnosi funzionale dove più che parlare di deficit e “aspetti che non funzionano” si punta e di fa leva, lavorandoci, sviluppandole ulteriormente e valorizzando le aree funzionali della persona stessa che in questo modo, non è vista come solo “depressa, ansiosa, anoressica, disgrafica”.
Il tempo del dolore è quel tempo che serve per viaggiare tra, dentro, intorno, sopra, sotto, di fianco nel/al dolore stesso. Questo tempo terminerà quando la condizione originaria che portava il dolore stesso (la perdita, la malattia, etc..) non farà più così paura o dolore ma sarà seme per ricominciare o proseguire.
Il lutto di una persona cara, del nostro animale domestico, cesseranno di far dolore quando avremo la forza per guardare un certo oggetto o ripensare a quella cosa (ricordo, evento) senza abbandonarci più a lacrime continue ma quando quel ricordo renderà lucidi sì gli occhi, ma riuscirà ad aprire a nuove possibilità.
“Prendiamo un nuovo cane?/ Ho deciso di accettare quell’appuntamento/ Nonna faccio le polpette come le facevi tu! e che successo la cena con gli amici!”
Il tempo non ci è nemico a patto di riuscire a danzare insieme a lui (che siamo o meno, bravi ballerini!)
Dott.ssa Giusy Di Maio, Ordine Degli Psicologi della Regione Campania, matr. 9767
“Così per amare, bisogna imparare prima a pazientare, a sapere stare da soli, ad accettare l’altro e rispettarlo; importante poi è avere fiducia in se stessi perché in fondo è nel rapporto con il proprio sé che si sviluppa il rapporto con il prossimo.”
“Il carattere attivo dell’amore diviene evidente nel fatto che si fonda sempre su certi elementi comuni a tutte le forme d’amore. Questi sono: la premura (o cura), il rispetto, la responsabilità e la conoscenza.”
Erich Fromm
Questa tappa del nostro viaggio ci farà volare in alto come il sentimento più forte che noi umani conosciamo, l’amore. Oggi approfondiremo la conoscenza di questo sentimento prima analizzandolo al suo esordio, magari osservando più da vicino il fenomeno noto come “Colpo di Fulmine” e poi ne approfondiremo anche alcuni aspetti puramente psicologici attingendo ad alcuni concetti di Erich Fromm sull’amore e sulla relazione d’amore.
Buon Ascolto..
Amore e Psiche. Dal “Colpo di Fulmine” all’Amore – SPREAKER PODCAST
Amore e Psiche. Dal “Colpo di Fulmine” all’Amore – SPOTIFY PODCAST
“Noi pensiamo per storie perchè siamo costituiti da storie, immersi in storie, fatti di storie”
Gregory Bateson
Le “tappe” del nostro “Viaggio nella Psicologia” che vi propongo oggi, ci faranno vivere per qualche minuto come personaggi di storie. Storie che partono da antichi miti. Perché in qualche modo noi tutti siamo parti attive nel racconto della nostra storia.
Narrazioni che partono da lontano e che in qualche modo condizionano il nostro presente e il nostro futuro.
Nel primo episodio vi parlerò più in generale del mito e della sua importanza per i contesti sociali, per le comunità, i gruppi e per i singoli individui.
Nel secondo episodio invece vi parlerò più nello specifico del “mito familiare” e dell’importanza che ha assunto nella comprensione dello studio del funzionamento psicologico delle famiglie dal punto di vista della Psicologia Sistemico Familiare e quindi dell’importanza che assume per ogni persona.
Il viaggio di oggi è una tappa che intende analizzare la nostra società. Attualmente la cosa materiale si sostituisce sempre più alla cosa immateriale al cui interno rientra soprattutto la relazione amorosa, il sesso e la passione erotica. Anche il sesso, infatti, è diventato una merce come tante (disponibile tra l’altro all’interno di fredde applicazioni online) ad uso e consumo in luogo delle emozioni e desideri. Buon viaggio e buon ascolto.
Dott.ssa Giusy Di Maio, Ordine Degli Psicologi della Regione Campania, matr. 9767
Questa tappa del nostro viaggio ci farà viaggiare in luoghi scuri e spesso pericolosi. Luoghi che raccontano storie complesse disturbanti, storie di delitti e misteri, di traumi e patologie. Luoghi dove sono avvenuti fatti di cronaca macabri umanamente difficili da accettare. Parleremo del fenomeno del Turismo Dark.
Buon Ascolto..
I risvolti Psicologici del Turismo Dark – In Viaggio con la Psicologia – Spreaker Podcast
I risvolti Psicologici del Turismo Dark – In Viaggio con la Psicologia – Spotify Podcast
Ti è mai capitato di far cadere un oggetto mentre dovevi tenerlo stretto saldamente tra le mani? Oppure di dimenticare di dire/fare qualcosa (anche e soprattutto di molto importante?)
Ti capita di essere perennemente sbadato oppure che lo sia il tuo partner o la tua amica, tua madre e così via?
Il viaggio di oggi ci porta tra le stanze della psicologia del comportamento: scopriamo insieme la distrazione più tre spunti di riflessione per conoscere e conoscerci.
Attenzione! e Buon viaggio
Dott.ssa Giusy Di Maio, Ordine Degli Psicologi della Regione Campania, matr. 9767
In questa tappa del nostro viaggio ci soffermeremo su un aspetto della nostra vita psichica, legata allo sviluppo cognitivo, alla memoria, all’uso del pensiero narrativo e al legame che tutto ciò ha con la cultura d’appartenenza.
Concluderemo poi la tappa di oggi facendo una riflessione sull’importanza dei libri e sul legame sensoriale, narrativo ed emotivo che evocano; quindi sull’importanza di non perdere, nonostante il progresso tecnologico, l’abitudine al loro utilizzo, magari integrandolo semplicemente alle nuove abitudini tecnologiche più in voga.