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Il vissuto che lascia un segno..

“L’uomo sano non tortura gli altri, in genere è chi è stato torturato che diventa torturatore”

Carl Jung

La nostra storia personale, il nostro vissuto, può segnarci profondamente e indelebilmente tanto da condizionare aspetti del nostro comportamento futuro.

Può quindi accadere che chi è stato torturato può esso stesso diventare un torturatore.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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Reazioni e trasformazioni

“L’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c’è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.”

Carl Gustav Jung
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I legami tra persone sono il frutto di alchimie particolari e spesso poco lineari. E sono alchimie trasformative.

dott. Gennaro Rinaldi

Misteri da sciogliere..

“Mentre la morte ci toglie ciò che ci è più caro, al tempo stesso ci restituisce a ciò che ci è più prezioso. Non è il mistero della morte che siamo chiamati a sciogliere: piuttosto è quello della vita.”

Carl Gustav Jung
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Scoviamo il mistero che c’è dietro la nostra vita, riempiamola di senso, diamole un significato. A volte dietro al mistero e all’ignoto di oscuri buchi neri, si scovano tesori nascosti e intere galassie di opportunità..

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Emozioni in movimento..

“Senza emozione, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento”

Carl Gustav Jung
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Gli stati emotivi possono agire come motivo e come carburante del “comportamento” motivato. Un emozione paurosa, ad esempio, può determinare una spinta alla fuga; così come un’emozione gioiosa promuove una ricerca della sua ripetizione; il sesso, non è solo una fonte di vissuti emotivi , ma anche una potente motivazione che determina un comportamento,

Motivazione ed emozione sono quindi strettamente legati e sono alla base delle manifestazioni emotive.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

L’ombra

“Come posso avere sostanza, se non faccio ombra. Devo avere anche un lato oscuro per poter essere intero”.

Carl Jung

L’ombra secondo Jung (considerando la prima esposizione del concetto, che poi ha subito un evoluzione negli ultimi anni e nelle ultime opere di Jung) è un aspetto della personalità inconscio. La potremmo definire come quella parte di noi stessi sconosciuta alla nostra coscienza. La parte “oscura” della nostra personalità.

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L’ombra assomiglia moto a quello che Freud chiamava inconscio anche se è probabilmente un concetto più ampio e include tutto ciò che è al di fuori della “luce” della coscienza. Può includere elementi positivi e negativi, ma poiché tendiamo spesso ad ignorare o a rifiutare gli aspetti meno desiderabili di noi stessi, buona parte della nostra ombra è costituita da elementi negativi.

C’è pero anche una parte positiva dell’Ombra che può restare nascosta alla coscienza quelle persone che hanno una bassa autostima, soffrono di ansia o di false credenze.

“Ognuno porta un’ Ombra” (Jung) con se e meno è esposta alla luce della coscienza e più appare densa e nera. L’Ombra ha a che fare anche con le parti più primitive di noi stessi, quelle poi per gran parte abbandonate durante la nostra infanzia.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Pensare è difficile..

“Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi ”

Carl Gustav Jung
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Giudicare è un modalità semplicistica di descrivere il mondo circostante. Non implica sforzi riflessivi ed empatia, è immediato e istintivo e deresponsabilizza tanto.

Pensare e riflettere, richiede tempo e spazio mentale, molta emotività e un bel pezzo di empatia. Non è semplice, richiede molte energie e un grande coinvolgimento personale.

dott. Gennaro Rinaldi