
“Bisogna offrire un amo al silenzio”
A.A. Semi.
Nella mia formazione questo – ogni giorno- continua ad essermi insegnato. Le persone non si riempiono di parole; non si soffocano di concetti e interpretazioni. Il dolore, non si tappa. Si resta lì, in silenzio… e si aspetta.
Si impara a tollerare lo sconforto di un silenzio spesso imbarazzante. Si impara a tollerare uno sguardo vuoto, perso, rancoroso ma desideroso di sapere.
Si impara a tollerare il tuo sentirti perso, vuoto, rancoroso e desideroso di sapere.
Si impara a non avere fretta.
Si impara l’attesa.
Ti fai pescatore e sapientemente getti un amo nel silenzio dell’altro nell’attesa che qualcosa abbocchi e, vincendo la paura dell’asfissia, emerga e sopravviva alla nuova boccata d’aria.
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.