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5 CONSIGLI per gestire lo stress di fine giornata – Benessere Psicologico

Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero

Antoine de Saint-Exupery

5 regole e consigli molto utili a gestire lo stress e i pensieri negativi che appesantiscono la fine delle nostre giornate.

Un modo per approcciarci al meglio al sonno e al meritato riposo e per prepararci al meglio alla giornata successiva.

Prendiamoci cura di noi stessi quotidianamente a partire dalla nostra Psiche.

Buona visione!

@ilpensierononlineare

5 CONSIGLI per gestire lo stress di fine giornata – Benessere Psicologico – @ilpensierononlineare

Guarda anche il video: https://www.youtube.com/watch?v=fm_As… “5 regole per iniziare al meglio la giornata – Benessere Psicologico”

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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L’uomo dietro il Supereroe

“Non me la sentivo più di essere un simbolo, di rappresentare qualcosa, di reggere tutto lo stress che procura questa macchina, questo calcio. Confesso la mia incapacità, la mia fragilità, anche se la mia presunzione, il mio orgoglio mi facevano apparire diverso.”

Diego Armando Maradona

Il supereroe è una persone eccezionale, dotata di poteri e capacità fantastiche e fuori dal comune. Utilizza le sue capacità per aiutare gli altri, in maniera disinteressata, spinto da una motivazione intrinseca di valore molto alta.

Il supereroe ha però quasi l’obbligo di offrire sempre prestazioni eccezionali. Chi guarda e spera nelle sue gesta “eroiche”, si aspetta sempre molto da lui.

Deve quindi essere sempre al top per aiutare gli altri e per essere da riferimento per tutti.

Ma a volte può capitare che anche Batman cade e credetemi “non succede nulla” (cit.).

Riconoscere, comprendere ed accettare le proprie difficoltà, i propri limiti, le proprie debolezze e fragilità, permette a se stessi di accedere ad una nuova consapevolezza su ciò che ci sta accadendo e rende decisamente più “forti” e pronti ad affrontare le difficoltà che arriveranno ancora.

Mostrarsi agli altri anche attraverso le proprie fragilità, ci rende decisamente più liberi e meno “appesantiti” dal fardello del giudizio altrui.

Anche un “Supereroe” deve potersi sentire libero di mostrarsi umano.

In una intervista di alcuni giorni fa su Relevo il calciatore Edison Cavani fa un bilancio della sua vita calcistica e personale e mette a nudo, senza alcun timore, le sue fragilità.

“La primera vez que fui a terapia fue tras la remontada del Barça al PSG”

E. Cavani
E. Cavani – Uruguay

Cavani rivela di essere in psicoterapia da diverso tempo, da quel giorno in cui, giocatore del Psg, subì con la sua squadra una “remuntada” incredibile. Il Psg perse 1 a 6 contro il Barcellona.

Alcuni possono pensare che sia solo calcio; cosa c’entra questo con la salute psicologica?

C’entra molto, anche perché attraverso la testimonianza di questi campioni può crescere l’attenzione verso la salute psichica.

Bisogna che ci sia una “normalizzazione” e una diversa attenzione al tema della sofferenza psicologica affinché si possa abbattere in maniera definitiva il pregiudizio e la disinformazione verso questo aspetto della salute individuale delle persone.

Gli atleti, sono esseri umani e come tutti hanno fragilità e soffrono pressioni esterne ed interne. Cavani lo descrive benissimo centrando e soffermandosi su alcuni temi molto interessanti. Alla domanda “Vai dallo psicologo?”, risponde così:

“Sono in terapia da molti anni. Siamo cresciuti in una generazione con genitori che ti dicono di non piangere, che non puoi rilassarti o esprimere le tue emozioni. Come se non potessi mostrare debolezza, quindi sei cresciuto con un guscio che ti fa pensare di essere più forte di tutti.

Ci sono persone molto capaci, ma alla fine finiscono per cadere.

Non sei un supereroe, quello che sa gestire tutto, aiutare la famiglia, segnare ogni domenica…

Ma a volte non ci ascoltiamo. Perché sta succedendo proprio a me? Per questo ci sono professionisti. La mia teoria è che tutti abbiamo bisogno di tutti, la vita è una ruota. Combattere per essere sempre il migliore è una bugia. Ci sarà sempre qualcuno sopra di te, che ha o sa più di te, è più carino di te, ecc.”

E. Cavani (dall’intervista su Relevo)

La relazione terapeutica è un fondamento essenziale nella psicoterapia e si basa sulla fiducia reciproca. Fiducia è anche riconoscere l’altro nei panni del ruolo importantissimo che riveste. In questo caso Cavani è chiaro e sicuro quando ha riconosciuto e compreso l’opportunità di affidarsi ad un professionista psicologo, che avrebbe potuto aiutarlo ad uscire da quel momento buio della propria vita.

Alla domanda “Quando iniziò la terapia?”, la risposta di Cavani è molto significativa perché fa comprendere quanto sia stato inaspettato, debilitante ed improvviso il “sintomo”:

La prima volta che sono andato in terapia è stato dopo il ritorno del Psg in casa del Barcellona (la remuntada: 6-1). Mi  colpì molto. In cinque minuti cambiò tutto quello che avevamo fatto. È un colpo così grande, che non puoi controllare e che, sebbene sia il calcio, tocca altre parti della tua persona, con sintomi di ansia, sudorazione fredda, avevo le vertigini ad addormentarmi e già prima avevo paura di addormentarmi. Mi chiedevo: “Ho un problema nella mia testa?”. Sono andato dal medico PSG, di cui mi fido molto, e mi ha detto: “Quello che sta succedendo a te, sta accadendo a molte persone in diversi settori”. E ho capito che non ero un supereroe.

E. Cavani (dall’intervista su Relevo)
E. Cavani con la maglia del Napoli

L’aspetto psicologico diventa fondamentale e centrale per il benessere della persona e in questo caso di un atleta. Se la mente funziona bene, allora anche il corpo si muoverà meglio; se la mente funziona bene, il corpo sarà in grado di spingersi persino oltre i propri limiti. Quando la mente cede, anche un “supereroe” difficilmente sarà in grado di utilizzare le sue capacità e i suoi super poteri al meglio.

“..Perdimos mucho tiempo por cosas que no importan. El fútbol cada vez es más mediático e influyente en la vida de los otros. Pero la salud mental es fundamental y en el fútbol falta.”

E. Cavani

La salute mentale è fondamentale e non va sottovalutata né nel calcio né nella vita di tutti noi.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Lasciarsi Andare..

Tenere tutto sotto controllo può diventare uno spreco di energie, poco funzionale e quindi inutile e stressante.

Lasciamo andare le nostre zone di confort, abbandoniamo le nostre posizioni rigide..

Lasciarsi andare.. – youtubeshorts – ilpensierononlineare

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

L’impotenza Appresa

L’Impotenza Appresa è lo stato della mente che ha a che fare con l’incapacità di reagire davanti ad uno stimolo “psicologicamente doloroso e spiacevole”.

Incapacità che sta anche nell’impossibilità di evitarlo e di reagire per cambiare le cose.

L’impotenza appresa è una condizione psicologica che caratterizza anche psicopatologie, tra le quali la depressione.

Buona Visione!

L’impotenza Appresa – ilpensierononlineare – YouTube channel

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“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Resilienza – la capacità di resistere trasformandosi – PODCAST

Con la nostra prossima tappa voleremo su territori apparentemente conosciuti, scopriremo che dove ci sono in apparenza solo rovine e nient’altro, in realtà si possono scovare grandi tesori.

Possiamo pensare alla resilienza come ad una capacità innata di ogni essere vivente. Noi tutti abbiamo la potenzialità innata di sfruttare le nostre capacità resilienti.
Buon Ascolto..

Resilienza – la capacità di resistere trasformandosi – PODCAST – Spreaker

Resilienza – la capacità di resistere trasformandosi – podcast – Spotify

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

L’importanza delle amicizie.

Avere delle amicizie, (una buona cerchia di amici) offre un importante sostegno affettivo. Diverse ricerche sostengono che avere rapporti d’amicizia e relazioni sociali stabili e “ampie”, giova alla salute psichica e fisica.

I contatti sociali hanno infatti, a livello evoluzionistico, dato un grandissimo contributo allo sviluppo e all’evoluzione del nostro cervello.

Robin Dumbar (antropologo e psicologo evolutivo), ha ipotizzato l’esistenza del social brain. Lo sviluppo della società umana avrebbe accelerato l’evoluzione del cervello e in base a questa teoria più numeroso è un gruppo maggiore sarà il numero e la quantità di informazioni sugli altri componenti del gruppo che bisognerà elaborare, per poter mantenere buone relazioni reciproche. Secondo Dunbar abbiamo anche un limite a questa capacità di “elaborazione delle amicizie”, e infatti questo limite può permetterci di arrivare ad un massimo di 150 amicizie/conoscenze.

Interessante è il modello che ci propone Dunbar: il modello della formazione concentrica dei rapporti sociali di un individuo.

Secondo questo modello la cerchia delle amicizie più intime è formata da tre/quattro o massimo cinque persone. In questo “cerchio”, sono presenti le persone con cui ci sentiamo più legati emotivamente, con cui condividiamo interessi e valori. Sono quelle persone che ci supportano nei momenti difficili e che incontriamo almeno una volta a settimana.

Photo by Helena Lopes on Pexels.com

Al cerchio successivo appartengono da 12 a 20 persone, con i quali riusciamo a coltivare legami importanti, ma meno forti. Il rapporto con queste persone è meno intenso dal punto di vista emotivo, ma è comunque caratterizzato da forte simpatia ed interesse.

Il terzo cerchio corrisponde al “giro di conoscenze” e comprende dalle 30 alle 50 persone. In questo cerchio il legame con le persone sarà meno forte, ma possono esserci contatti regolari, anche se a distanza di più tempo. Secondo la teoria di Dunbar il terzo cerchio, nelle società tradizionali primitive di cacciatori – raccoglitori, corrispondeva al clan di appartenenza.

Infine esistono altri due cerchi, dove vi saranno altre conoscenze, ma molto meno intense e importanti.

Nella formulazione di queste teorie, Dunbar, ha individuato un elemento ricorrente e cioè che di cerchio in cerchio, l’insieme del numero dei conoscenti si triplica quasi sempre.

I due cerchi più interni sono decisamente quelli più importanti, perché influiscono positivamente sulla persona e sulla propria percezione di benessere psicologico; stress e depressione si riducono, così come i comportamenti pericolosi per se stessi. Gli amici possono migliorare il proprio stato d’animo e la fiducia in se stessi.

Insomma un buon giro di amicizie e la presenza di amicizie più intime, permette una vita sociale più attiva, aumenta il benessere personale e probabilmente le proprie probabilità di vivere più a lungo.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Stress – conseguenze psicologiche e fisiche – Podcast

La nostra prossima tappa ci metterà un po’ sotto pressione, ma ci darà anche gli strumenti adatti per comprendere come liberarcene per vivere meglio.
Scopriamo insieme cosa si intende per Stress e quali potrebbero essere le sue conseguenze patologiche; sia per la nostra mente, sia per il nostro fisico.


Buon ascolto!

Stress – conseguenze psicologiche e fisiche – In viaggio con la Psicologia – Podcast

“La più grande arma contro lo stress è la nostra capacità di scegliere un pensiero piuttosto che un altro”

William James
Stress – conseguenze psicologiche e fisiche – In viaggio con la Psicologia – Spotify

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi