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Il Cyberbullismo – conseguenze psicologiche e fisiche

Con la nostra prossima tappa andremo a conoscere, con maggior chiarezza un fenomeno in continuo aumento tra le giovani generazioni e che inevitabilmente condiziona in negativo le loro vite.

Il bullismo diventa cyberbullismo) quando si passa dal piano del reale a quello del virtuale attraverso la diffusione illecita e perpetuata volutamente di messaggi, e-mail, foto, video offensivi (sulle diverse piattaforme social) creati ad hoc e di situazioni di violenze filmate da altri e non rispettosi della dignità altrui.
Buon Ascolto..

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“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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Riflessioni Psy: Vittima di bullismo.

Per anni ho conosciuto i bulli..

La loro presenza – non richiesta- nella mia vita è stata costante, invadente talvolta invalidante.

Ho spesso meditato sull’importanza di parlare del bullismo ma quello che voglio fare adesso, non è fare una lezione sulla terminologia o sul motivo per cui una persona “decide” di diventare bullo.

Non faccio altro che sentire di quanto i bulli siano ragazzi con problemi ma a me, all’epoca, non avrebbe minimamente aiutato o giovato sapere che quella stessa persona che mi buttava a terra, strattonava o insultava pesantemente aveva dei problemi.

Il problema all’epoca era il mio.

Quando andavo a scuola, il termine non esisteva .. così come il problema in sé. C’era il ragazzino o la ragazzina problematica, i galletti di turno.. e tu da solo te la vedevi con loro.

Molti anni sono stati difficili; portare i capelli rossi con la mia altezza, il mio colorito di pelle chiaro e le lentiggini è stato un vero dramma.

Ho odiato il colore dei miei capelli in maniera viscerale; odio ancora le lentiggini; uso da poco indossare abiti con le gambe a vista perché -anche in tempi recenti- donne adulte, hanno preso in giro le mie gambe bianchissime.

Mi hanno chiamata nei modi peggiori a causa del colore dei capelli, mi hanno fermata per strada ponendomi le domande più imbarazzanti e assurde della mia vita..

Poi all’improvviso per alcuni i miei capelli erano poco rossi.. poi la pelle chiara era come quella delle bambole… Insomma non sapevo più se l’immagine che vedevo era quella giusta o meno.

Ma giusta, per chi???

La tua pelle sarà sempre o troppo chiara o troppo scura; gli occhi saranno sempre troppo rotondi o troppo allungati; tu sari sempre o troppo magra o troppo grassa..

(E no.. qui c’è poco da fare ironia, l’argomento è serio.)

Recentemente una madre ha prima ucciso la figlia, poi si è tolta la vita perché la propria bambina subiva bullismo, ovunque.

Lo studio è invaso di ragazzini e ragazzine vittima – più raramente incontriamo i carnefici- dei bulli.

Ho capito – con il tempo- che le persone si possono uccidere e/o ferire prima con le parole.. le stesse parole porteranno poi a dei fatti spesso dall’esito nefasto.

Cosa ho fatto..

Ho deciso nella mia vita che non avrei mai ucciso una persona con le parole ma che quelle stesse parole, quelle armi, le avrei usate per accogliere e contenere chi invece le aveva vissute sulla propria pelle come punta di coltello appena affilata.. quella punta che non buca ma resta fissa ferma immobile creando un livido sempre più scuro e dolente.

Non mi piace la violenza. Non mi piace la morte, specie quella psichica. Non mi piace la distruttività.

Col tempo ho capito che quei benedetti bulli potevo vincerli con l’intelligenza, lo studio e la passione.

Non sarò mai abbastanza.. forse…

Ma sarò sempre me stessa, e la cosa più difficile oggi è aversi, sapere chi sei e portare avanti il tuo personale progetto di costruzione del tuo sé.

Questo non vuol dire “sono così accettami a prescindere”.. questo atteggiamento cela, probabilmente, una non integrazione delle tue parti, lasciando spazio a uno scarico di responsabilità sul prossimo “non mi accetti, il problema è tuo”. Sembra quasi un atteggiamento da bullo.

Cosa ti devi, allora…

Innanzitutto -denuncia- perché oggi i bulli possono essere fermati anche legalmente poi datti il tempo di capire e metabolizzare insieme ad uno specialista.

Dopo che hai denunciato, hai chiesto aiuto e sei ripartito, regalati del tempo e dedicalo alla tua personale costruzione.

Non sarai mai perfetto; le lentiggini saranno sempre troppe.. la tua identità di genere non sarà mai accettata, da qualcuno; alcuni troveranno ripugnante il tuo peso “elevato” o “basso”.

Sarai sempre poco simpatico, troppo frivolo o “facile”.

Ho visto dei bulli ed è vero.. Hanno dei problemi, anche piuttosto profondi, ma quello che puoi fare è non chiuderti in casa o in te stesso a rimuginare per anni perché è così che i bulli vincono.

Puoi decidere di costruire e di edificare la versione che hai, di te stesso.

Le due foto qui sotto, per me, sono piene di difetti (no… non voglio sentirmi dire cose come – non è vero-) voglio più che altro dire una cosa..

Ognuno ha le sue insicurezze.. ognuno vede pregi e difetti che un’altra persona non vede. Ci sarà sempre un “ma”…

Fa che quel ma sia uno spazio di dilatazione al cui interno ci sei solo tu. Sii come la farina (quale tocca a te, saperlo), ingrediente centrale e principale in ogni ricetta, diventa maglia glutinica e solleva te stesso.

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.