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Ascoltare vs Comprendere.

Immagine Personale.

“Un ascolto che fa mostra di comprendere ciò di cui l’altro soffre non è ascolto, è paura di ascoltare; anche questa sarà una perversione del linguaggio: qualificare come “umanista” un ascolto impaurito, “neutro” e “benevolente”, mentre ciò che oggi si può intendere è che questo “umanesimo dell’ascolto” può mascherare barbarie o indifferenza”.

Pierre Fédida.

Sintonizzarsi con l’altro essendo/CI comporta la possibilità di entrare in gioco come dualità in costruzione e in incontro (incontro e ascolto empatico, spoglio di tutte quelle sovrastrutture che mettono il mio desiderio e il mio essere, prima del tuo, creando – invece- una circolarità in cui entrambi ci sentiamo al sicuro e sicuri di poter esprimere il nostro essere).

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

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Valore.

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Il “punto di valore” – punctum additionis, punto di addizione in uso nel XIV- consiste in un punto che, messo a destra di una figura (nota o pausa), ne indica un aumento proporzionale di valore. Esso può essere semplice “.”, doppio “..”, o triplo “…” portando ad un aumento:

  1. nel primo caso di metà del valore della figura di partenza
  2. il secondo punto “..” aumenta la metà del valore aumentato dal primo
  3. il terzo “…” la metà del valore aumentato dal secondo

Il punto di valore mostra un “punto” molto importante dei rapporti umani. Avvicinare e avvicinarsi alle persone crea una circolarità in cui la relazione, il proprio mondo interno e “chi io sono” aumenta, si raddoppia, triplica.. e così via.

Siamo tanti puntini bisognosi di avvicinarci e sostenerci; puntini dotati ognuno del proprio valore; esistenze calate nella grafia che è il nostro corpo, suoni in accordo o in disaccordo ma pur sempre piccole note sparse nell’attesa di trovare il punto giusto da tenere al proprio fianco.

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.