
Il disturbo di Depersonalizzazione viene classificato nel DSM-5-TR tra i disturbi dissociativi. L’ICD (International Classification of Diseases) prevede invece una singola categoria per i soggetti che presentano depersonalizzazione o derealizzazione: La Sindrome di Depersonalizzazione- Derealizzazione.
Quando parliamo di questo disturbo, a cosa riferiamo?
“Mi sento come fuori dal mio corpo, mentre faccio anche le cose più banali sento come se a muovere il braccio, non sia io.. è come se il corpo non risponda ai miei input.. Mi sento tipo ovattata come se stessi sognando.. continuo a fare le cose cioè.. riesco a parlare, muovermi ma il corpo non mi appartiene più, nel frattempo”.
Il disturbo è caratterizzato da persistenti o ricorrenti episodi di depersonalizzazione ovvero la sensazione di essere distaccati dal proprio corpo. I soggetti con tale disturbo possono avere difficoltà nel descrivere i propri sintomi in quanto appare centrale la sensazione di essere estranei a se stessi. La sensazione comporta il sentirsi come “osservati dall’esterno”, l’essere in un film o in un sogno. La sensazione è quella di una anestesia sensoriale in cui risulta che il corpo sia come privo di vita, intorpidito o come avente delle parti scollegate tra loro.
Queste sensazioni sono accompagnate da vissuti di profonda ansia o panico; la persona può riferire di sentirsi un pupazzo o un burattino non padrone del proprio corpo.
L’esperienza di derealizzazione, che si riferisce specificatamente alla sensazione di estraneità rispetto al proprio ambiente, fa parte del disturbo di depersonalizzazione e l’ambiente viene descritto come piatto, confuso, distante, dai colori indistinti e lontano dalla propria percezione emotiva.
L’esame di realtà resta integro pertanto si mantiene consapevolezza, ad esempio, del fatto che l’estraneità provata rimanga nel dominio delle sensazioni. Ma nonostante il mantenimento dell’esame di realtà integro, la sensazione esperita provoca profondo disagio interferendo con il funzionamento sociale e lavorativo.
In realtà i sintomi da depersonalizzazione sono piuttosto comuni pertanto per ottenere un diagnosi di tale disturbo, occorre che i sintomi siano così invalidanti da rendere quasi impossibile un corretto funzionamento sociale e lavorativo.
I sintomi come la depersonalizzazione sono molto comuni in tutta una serie di patologie (schizofrenia, disturbo dissociativo dell’identità, depressione, disturbo di ansia, ..) ecco perchè è importante procedere con una diagnosi differenziale.
E’ necessario differenziare il disturbo di depersonalizzazione dai sintomi che si possono manifestare in seguito ad altra condizione medica specifica (epilessia del lobo temporale, ad esempio).
Abuso di sostante stupefacenti , Ansia o intossicazione acuta (o astinenza) da alcool, provocano gli stessi sintomi; così come la schizofrenia.
Si stima che nel corso della vita circa il 50% della popolazione generale (in maggioranza donne sotto i 40 anni), abbia sperimentato almeno un episodio di depersonalizzazione.
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.