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Un saluto..we never died

“La vita non finisce, è come il sonno. La nascita è come il risveglio.”

Franco Battiato

Un altro pilastro se ne va. Colonna sonora della mia gioventù, un pezzo del mio pensiero, le sue parole fermentavano nella mia mente e aiutavano a riflettere. Anni in cui ci sentivamo pezzi importanti della società e volevamo cambiarla, perché deturpata e imbruttita da poteri inconsistenti e sordi. Lo ascoltavo nelle cuffiette, era l’inizio di un nuovo millennio e sentivo dentro rabbia e disprezzo per chi non vedeva e non ascoltava la gente e quello che stava succedendo e che era successo nei lustri precedenti. “Gli abusi di potere, gente infame che non sa cos’è il pudore.. tra i governanti quanti perfetti e inutili buffoni..”, sentivo queste parole come mie, erano le mie parole..

Poi la speranza: “Povera patria.. non cambierà.. vedrai che cambierà..”. Le persone possono cambiare, la società può cambiare, io posso cambiare.

Un testo di circa trent’anni fa, ma il brivido è di parole che descrivono il presente.

Le parole sono immortali, la musica è eterea. Un saluto Franco.

We never died,
We were never borne!

Franco Battiato

dott. Gennaro Rinaldi

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Franco Battiato.

Il fiore di mandorlo.. crocevia di popoli, storie e leggende..

Ciò da cui si estrae una bevanda energetica bianca, rinfrescante, con qualche piccolo denso sedimento.. C’è poi l’olio.. emolliente, lenitivo, elasticizzante e curativo…

Un profumo caratteristico non troppo invadente ma penetrante e facilmente riconoscibile: un profumo che resta nella mente, nel cuore e nelle immagini che evoca.

La giornata di quel concerto, era iniziata con le prove cui avevo assistito..

Ricordo del cazziatone fatto al pianista (un giovanissimo pianista) .. ricordo il mare, il profumo inconfondibile del sale che senti lentamente attaccarsi addosso durante la giornata, compatibilmente con il sole che rende la pelle leggermente ambrata..

Poi la sera, la luna enorme.. le stelle e te con le immancabili cuffie, le gambe accavallate e il silenzio..

Una voce sottile e penetrante, intensa, emolliente, rinfrescante, lenitiva e curativa..

Una voce crocevia.. di popoli, di storie, di mare e di sale..

Una voce che sa di lava.. e di radici.. quelle che hai conservato fino alla fine e che (ti) hanno permesso una sperimentazione costante, un viaggio incredibile nella vita da libero pensatore.. lontano dai quadrati

E quindi te ne vai, Franco..

Buona Sperimentazione!

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

AA : Amore – Assenza.

“Questo è Amore, pensava lei, sì o no? Quando noti l’assenza di qualcuno, e detesti quell’assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza”.

Jonathan Safran Foer

Immagine Personale.

Dott.ssa Giusy Di Maio.

La cura.

Il pezzo che propongo stasera è noto e tendenzialmente piuttosto apprezzato.

Quello che mi colpisce è il termine cura; due sono infatti le parole che ho più a cuore “grazie e cura”.

La cura -che è una dimensione- prima personale poi rivolta agli altri, volersi e voler bene; amare e amarsi, concedersi e concedere..

Prendersi cura dell’altro: ascoltare, accogliere, tendere la mano, tendere e proteggere il tuo mondo collegandolo in ascolto dell’altrui mondo.

Cura come un caffè la mattina.. scendere di corsa le scale per rendere un ombrello dimenticato..

Cura come una coperta calda, che avvolge tiene e contiene le paure della notte..

Cura come due occhi fissi e presenti; occhi che non hanno bisogno di parole perché riempiono e seguono con la scia della luce che emanano gettando calore su di un corpo..

Cura come la ricerca costante, il dubbio incessante, la risposta alle domande…

“Finisce bene quel che comincia male”.

Dott.ssa Giusy Di Maio.