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Disturbi Dissociativi: Fuga Dissociativa (Fuga Psicogena)

Per fuga psicogena (o fuga dissociativa) si intende un improvviso allontanamento dai luoghi familiari, con un restringimento della coscienza e una successiva amnesia e quindi incapacità a ricordare il proprio passato.

Uno dei primi casi di fuga dissociativa della letteratura scientifica, è descritto in una tesi di laurea dal dottor Tissiè alla fine dell’Ottocento.

Tissiè scriveva:

“Viaggiava ossessivamente, straniato, spesso senza documenti d’identità e a volte senza identità, senza sapere chi fosse o perché viaggiasse, e a conoscenza solo della sua prossima tappa. Al momento del “ritorno” non aveva idea di dove era stato, ma sotto ipnosi riviveva fine settimana perduti, anni perduti”

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“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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Fuga psicogena

“Un cittadino di Birmingham,nel regno Unito, descrisse uno stato durante il quale egli “aveva viaggiato” fino a una città. che non aveva riconosciuto, dove le persone parlavano francese. Mentre camminava per le strade si accorse di essere vicino al terminal di un aeroporto e con sua grande sorpresa si rese conto di essere a Montreal. Contemporanea alla sua avventura era la storia del fallimento del suo matrimonio, avvenuta poco prima che egli scomparisse”

Andrew Sims – “Introduzione alla Psicopatologia descrittiva”

Per fuga psicogena (o fuga isterica) si intende un improvviso allontanamento dai luoghi familiari, con un restringimento della coscienza e una successiva amnesia e quindi incapacità a ricordare il proprio passato. L’amnesia, conseguente alla fuga psicogena, è un disturbo raro, descritto anche nel DSM e ICD nei disturbi dissociativi.

In genere è un disturbo “transitorio” si esaurisce in poche ore o pochi giorni, ma ci sono casi in cui l’amnesia è perdurata per diversi mesi; può presentarsi in conseguenza ad eventi traumatici e provoca uno stato alterato della coscienza, che funge da meccanismo di difesa per sottrarsi al ricordo dell’evento traumatico e dimenticare.

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Le persone interessate dal disturbo sembrano, in apparenza, essere in contatto con la realtà circostante, comportandosi anche in modo appropriato, mostrando anche una certa disinibizione. A volte è presente anche una perdita della propria identità e l’assunzione di una nuova identità falsa.

Insomma la fuga dissociativa è una modalità di funzionamento mentale che si attiva nel momento in cui una persona, per fuggire da situazioni vissute come molto traumatizzanti, ha bisogno di “evadere” e dimenticare per non crollare e impazzire.

Questo tipo di disturbo è infatti molto comune in persone che hanno vissuto disastri naturali, guerre, violenze sessuali e abusi.

In questi ultimi venti anni anche alcuni fatti di cronaca nera ( casi di omicidio) molto famosi mediaticamente in Italia, sono stati spiegati in parte con eventi di “fuga dissociativa” e successiva amnesia da parte dei presunti colpevoli ad esempio: delitto di Cogne, il caso del piccolo Loris.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi