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Le storie che ci appartengono – Psicologia della Famiglia – PODCAST

“Noi pensiamo per storie perchè siamo costituiti da storie, immersi in storie, fatti di storie”

Gregory Bateson

Le “tappe” del nostro “Viaggio nella Psicologia” che vi propongo oggi, ci faranno vivere per qualche minuto come personaggi di storie. Storie che partono da antichi miti. Perché in qualche modo noi tutti siamo parti attive nel racconto della nostra storia.

Narrazioni che partono da lontano e che in qualche modo condizionano il nostro presente e il nostro futuro.

Nel primo episodio vi parlerò più in generale del mito e della sua importanza per i contesti sociali, per le comunità, i gruppi e per i singoli individui.

Nel secondo episodio invece vi parlerò più nello specifico del “mito familiare” e dell’importanza che ha assunto nella comprensione dello studio del funzionamento psicologico delle famiglie dal punto di vista della Psicologia Sistemico Familiare e quindi dell’importanza che assume per ogni persona.

Buon Ascolto..

In Viaggio con la Psicologia – Spreaker Podcast
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Storie miti e narrazioni transgenerazionali (puoi cliccare sul link per ascoltare l’episodio o potete trovarlo e ascoltarlo nella playlist del nostro podcast In Viaggio con la Psicologia. )

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“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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I risvolti Psicologici del Turismo Dark – PODCAST

Questa tappa del nostro viaggio ci farà viaggiare in luoghi scuri e spesso pericolosi. Luoghi che raccontano storie complesse disturbanti, storie di delitti e misteri, di traumi e patologie. Luoghi dove sono avvenuti fatti di cronaca macabri umanamente difficili da accettare.
Parleremo del fenomeno del Turismo Dark.

Buon Ascolto..

I risvolti Psicologici del Turismo Dark – In Viaggio con la Psicologia – Spreaker Podcast
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“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Giornata Mondiale dell’Infanzia e Adolescenza. Il Diritto dell’Infanzia e dell’Adolescenza alla Salute Mentale

“Curare in modo sistematico, intelligente e paziente le infanzie infelici potrebbe essere determinante per la prevenzione di quei disturbi che recano un contributo fondamentale alla psicopatologia più tradizionalmente psichiatrica dei disturbi di personalità, alle dipendenze gravi da sostanze, da gioco e da sesso e alla criminalità giovanile e adulta. Quello che serve è evidentemente uno scatto culturale o uno scatto di civiltà.”

Luigi Cancrini – “La cura delle infanzia infelici (2012)

Nel Mondo a causa della povertà, dei conflitti e della crisi climatica più di 400 milioni di bambini vivono in aree di conflitto. Tra i 10 ei 16 milioni non possono tornare a scuola perché costretti a lavorare o a sposarsi. A causa dei matrimoni troppo precoci 22.000 bambine e ragazze muoiono a causa di gravidanze e parti.*

A causa della carenza di condizioni sanitarie, igieniche e alimentari bambini in diverse parti del mondo rischiano di perdere la vita.*

In Italia la situazione non è assolutamente rosea. Quasi un milione e quattrocentomila bambini vivono in una condizione di povertà assoluta. Ovviamente questa condizione di precarietà inficia gravemente pure sulla condizione psicologica dei bambini e dei ragazzi.

La condizione di precarietà in cui versano i minori in Italia è anche frutto di politiche spesso disinteressate alla condizione dei minori e ai loro diritti e quindi alla loro salute mentale.

L’impatto della pandemia e delle crisi (climatica, energetica, guerra), ha solo peggiorato la situazione.

Quest’anno l’attenzione di questa giornata, grazie all’UNICEF è in particolare rivolta al benessere psicologico e la salute mentale dei minori.

“Nel mondo il suicidio è la quinta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, la seconda causa in Europa: parliamo di quasi 46.000 adolescenti che si tolgono la vita ogni anno – più di uno ogni 11 minuti. Quasi la metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di queste si sviluppa entro i 24 anni: la maggior parte dei casi però non viene individuata nè presa in carico. “

UNICEF ITALIA

Oggi più che mai l’attenzione alla salute psicologica deve diventare un presupposto essenziale per garantire un futuro più sereno alle nuove generazioni.

Il dolore, la sofferenza psicologica, ripetuti traumi e relazioni familiari complesse, maltrattanti, malate o violente, possono avere conseguenze devastanti per i bambini e per i ragazzi a livello psicologico ed emotivo.

Photo by cottonbro studio on Pexels.com

Vissuti traumatici, maltrattanti e distorti possono indurre cicatrici difficili da rimarginare. Se queste ferite non vengono curate il prima possibile possono portare a patologie psicologiche e mentali spesso gravi come disturbi di personalità e antisociali.

Purtroppo le ferite psicologiche subite negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, (anni fondamentali per lo sviluppo emotivo, dell’identità, per la formazione dell’autostima, dell’immagine corporea, per la formazione dei valori, del senso di sé e del rispetto degli altri) sono spesso le più profonde e quelle più difficili da guarire.

I traumi legati alle figure di attaccamento sono quelli più gravi, perché minano un elemento fondamentale che lega le relazioni e la sicurezza dell’individuo: la fiducia verso una figura di riferimento che istintivamente deputiamo alla protezione, all’accudimento alla rassicurazione. Questa ferita mina la sicurezza interna e la fiducia verso gli altri e verso se stessi.

La speranza è che la nostra società si liberi da questo meccanismo di difesa del “diniego” (che ne condiziona quello “scatto di civiltà” di cui parlava Cancrini), per cui nega che la questione della Salute Psicologica possa essere un problema, solo perché non accetta la possibilità che la mente si possa ammalare proprio come il corpo.

I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza passano anche dal diritto a poter avere l’accesso a servizi che garantiscono loro il Benessere Psicologico.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

*Dati e numeri diffusi da Save the Children

L’irraggiungibile felicità..

“Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.”

LUCIANO DE CRESCENZO

Tempo fa una giovane donna mi contattò per un appuntamento. La sua insistenza era legata ad un’urgenza apparentemente impossibile da contenere.

Venne il giorno dell’appuntamento. Ricordo la luce grigia di un pomeriggio autunnale che faticava ad attraversare la finestra dello studio. Un pomeriggio opaco, bagnato e trafficato.

Photo by Samuel Theo Manat Silitonga on Pexels.com

Nonostante le difficoltà legate al traffico, la giovane donna si presenta puntuale. Il suo saluto è veloce, il suo sguardo è sfuggente. Accenna un sorriso e farfuglia qualcosa che stento a capire.

Lei anticipa la mia domanda con una risposta: “Mi scusi, a volte parlo tra me e me, ad alta voce” (ride).

“Dottore credo di non essere mai stata felice. Non voglio più essere quella eterna infelice, quella triste. Da un po’ di tempo questa condizione mi sta stretta, prima invece me la tenevo stretta. “

“Quindi presumo stia già facendo qualcosa per cambiare le cose?”

“Si, sono una che si mette subito in gioco e ho provato da subito a fare qualcosa per sentirmi meglio per mandar via questa tristezza. Pensi che ho cambiato tre fidanzati in due anni, lascerò a breve l’ennesimo posto di lavoro e cambierò tra tre mesi casa per la seconda volta in tre anni. Cominciai tre anni fa accettando un lavoro all’estero, poi mi sono resa conto dopo qualche mese che non era quella la vita che volevo, anche se guadagnavo molto bene. Adesso sono poco più di due anni che “non trovo pace” (sorriso sarcastico e triste)”

“Insomma, ha fatto di tutto per cambiare le cose e per stare meglio, ma è cambiato poco o nulla della sua condizione emotiva iniziale..”

“Si.. da qualche settimana sento di essermi persa.. mi sento stanca di rincorrere..”

“..di rincorrere se stessa..”

“Ecco..” (i suoi occhi diventano rossi e scorrono sulle guance due lacrime)

“Credo sia arrivato il tempo di fermarsi e ascoltarsi, forse quello che cerca è molto più vicino di quanto pensa..”

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Pallone & Psiche: la diretta!

Hey! Questa sera cosa hai da fare?

Bene… Ti invitiamo a seguire la nostra diretta.

Dalle ore 18:15 io e la dottoressa Giusy Di Maio saremo in compagnia del nostro amico/tifoso Giulio Ceraldi 

Il Ciuccio sulla Maglia del Napoli https://ciucciomaglianapoli.com/.

“Potrete seguire la diretta di mercoledì 9 febbraio – alle sei e un quarto del pomeriggio – sui canali FacebookYouTube e Twitch (cerca ciucciomaglianapoli) de Il Ciuccio sulla Maglia del Napoli.”

Pallone&Psiche è uno spazio dedicato alla riflessione a giro dove metteremo volto, parole ma soprattutto sentimento per parlare, insieme, del nostro amato Napoli ma anche di tutto ciò che concerne la relazione tra sport e psiche.

Allora… che fai? Sei curioso?

Seguici in diretta su Facebook, Youtube e Twitch.

Ti aspettiamo!

Dott.ri Gennaro Rinaldi – Giusy Di Maio

Paura e panico.

Chi non ha paura?
Vi ripropongo un articolo che tratta di una condizione molto comune a tantissime persone.
Paura e panico possono influenzare negativamente la nostra vita e hanno un grosso impatto negativo anche sulle relazioni. Insomma, con la paura non si scherza..
Fortunatamente il supporto psicologico e la psicoterapia, in questi casi il più delle volte, sono molto efficaci.
Buona lettura!

ilpensierononlineare

Oggi voglio parlarvi della paura e del suo esito più estremo il panico (approfondirò poi in un prossimo articolo il disturbo da attacchi di panico). Potremmo considerare il panico come quella sensazione di paura incontrollabile che può prenderci alla sprovvista e che ci rende impotenti. Spesso questa sensazione può avere delle connessioni con fattori oggettivi esterni, ma tante volte può alimentarsi con fattori interni all’individuo. La paura può infatti essere condizionata anche dall’interpretazione falsata di segnali esterni. La persona che la prova, per esempio, percepisce come pericolosi segnali che per altre persone risultano innocui e decisamente affrontabili.

Una crisi di panico può verificarsi sia in situazioni oggettivamente critiche e pericolose (incidenti, disastri, incendi…) sia in situazioni legate a luoghi della quotidianità (in supermercato, in ascensore, al cinema, in auto, per strada..), “l’elemento comune è che la persona perde il dominio di sé, dei propri atti e pensieri e…

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Mascheramenti

“Non produce alcun frutto, a lungo andare, nei rapporti personali, comportarsi come se si fosse diversi da come si è.“

Carl Rogers
René Magritte

A lungo andare anche i più semplici mascheramenti diventano difficili da sostenere. Nelle relazioni interpersonali fingersi diversi da quello che si è, provoca disagio in chi si maschera e straniamento in chi è coinvolto nell’interazione.

Si può anche riuscire, in qualche modo, a sostenere delle relazioni e a mantenere amicizie e legami amorosi, comportandosi come se si fosse diversi da come si è, ma spesso ci si ritrova a vivere in una impasse, che non permette evoluzioni, cambiamenti, crescite, miglioramenti.

Dobbiamo rivalutare noi stessi e non aver paura di mostrarci per come siamo.

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi