Una riflessione “teorica”, alla luce dei recenti sviluppi politici…

Fonte immagine “Google”.
Che cos’è la massa.
In Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921) Freud sostiene l’importanza di muovere dal lavoro di Le Bon per comprendere cosa sia, e come agisca la massa.
Secondo Le Bon “la massa psicologica è una creatura provvisoria, composta di elementi eterogenei saldati assieme per un istante”;
si tratta pertanto di individui che per il solo stare insieme in un dato momento, acquisiscono un’anima collettiva. Al lettore potrebbe presentarsi a questo punto una domanda (che per quanto semplice, sarà tutt’altro che scontata) ovvero come sia possibile che un individuo subisca gli influssi di una massa (e di un capo) e decida (annullando se stesso) di rispondere a ciò che la massa stessa gli chiede.
Le Bonn ritiene che:
“in lui, come nell’ipnotizzato, talune facoltà possono essere spinte a un grado di estrema esaltazione mentre altre sono distrutte. L’influenza di una suggestione lo indurrà con irresistibile impeto a compiere certi atti[1]
La massa è pertanto influenzabile, credula e i suoi sentimenti sono semplicissimi e molto esagerati (Le Bon, 1875).
Ritengo interessante proporre questo richiamo teorico visto che stiamo assistendo ancora una volta nella storia, all’ascesa di un certo tipo di movimenti politici. Tali movimenti – che come Le Bon sosteneva – (…)..” è un gregge docile che non può vivere senza un padrone”, hanno bisogno di un capo, che deve corrispondere alle aspettative della massa stessa: deve pertanto avere determinate doti personali.
Il capo deve:
- suscitare un’adesione nella massa credendo in prima persona in un’idea che deve essere potente al punto tale, da creare una accettazione volontaria nella massa stessa.
- abilità nel comunicare una vision,un ideale futuro basato su valori condivisi dal gruppo.
- abilità di implementare la vision, chiarendo di continuo gli obiettivi e offrendosi come modello.
- stile comunicativo carismatico basato su un continuo contatto oculare diretto, espressioni facciali molto marcate, linguaggio non verbale e competenze verbali, così come la possibilità di risultare estremamente simpatico.

Chaplin “Il grande dittatore”. Fonte immagine Google.
Dott.ssa Giusy Di Maio
[1] Ibidem, p.169.
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