Con il termine Cue, si indica un suggerimento o indizio che fornisce la chiave di accesso all’informazione ricercata.
Il suggerimento deve essere appropriato e per esserlo, deve condividere alcuni aspetti con l’informazione da ricordare (oppure con uno dei contesti in cui è stata appresa).
Il ricordo è più efficace nella misura in cui il sistema cognitivo ristabilisce la situazione originale di apprendimento.
Per facilitare il recupero di un ricordo sono importanti i seguenti elementi:
-Elementi o caratteristiche connesse al contenuto che devo ricordare
-Contesto ambientale
-Contesto emotivo
-Contesto cognitivo
Il recupero sarà più facile nel momento in cui si sovrappongono al ricordo molti indizi di richiamo; ecco di seguito alcuni esempi di recupero dell’informazione durante delle situazioni sperimentali in cui si chiede, appunto, ai soggetti sperimentali di richiamare determinate informazioni alla memoria.
Possiamo così avere un ricordo libero: bisogna chiedere al soggetto di ricordare il maggior numero –ad esempio- di parole di una lista, in qualsiasi ordine venga in mente. E’ il contesto della situazione di apprendimento a fungere da chiave di accesso al ricordo. Il comando, in tale situazione sperimentale può essere “Ricordati le parole che sono comparse nella lista”.
Ricordo guidato: si forniscono ai soggetti nomi delle categorie degli oggetti da ricordare (cues) e si chiede di ricordare il maggior numero di oggetti in qualsiasi ordine. Vengono fornite anche informazioni concettuali. Un esempio di comando in tale situazione sperimentale è “ricordati le parole della lista che appartengono alla categoria …”.
Riconoscimento: si presentano le parole della lista da ricordare insieme ad altre parole, i distruttori, e si chiede ai soggetti di riconoscere quelle apprese. Viene fornita anche l’informazione percettiva “hai visto la margherita?”.
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio,
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