“Bum Cha”.. alternanza di cassa e rullante.. La cassa apre sul primo e terzo tempo mentre il rullante entra nel secondo e quarto tempo..
2pac? Nas?
No baby…
Iena White here… Ma.. andiamo con calma.
Il 29 Aprile Clementino, rapper con la R maiuscola è (ri)tornato sulle scene con un nuovo album “Black pulcinella”; un (capo)Lavoro old school che fa scansare e inginocchiare tutti gli pseudo rapper, trapper, e cantantucci dall’eloquio disorganizzato e la prosodia incomprensibile.
Perché la nostra iena improvvisa, canta, mima, vive e si fa attraversare dal flow, rendendo comprensibile e visibile ogni parola.. ogni rima.. ogni beat è un battito per l’ascoltatore che sussulta e gode (come da lacaniano godimento jouissance), quando vede lo scugnizzo all’opera.
Come si arriva al Pulcinella nero?
Un attimo.. che Clementino mica è artista improvvisato, Clementino intervistato dal quotidiano il Mattino dice (citando Jep Gambardella, La grande bellezza) “arrivato a una certa età ho scoperto che non voglio più fare le cose che non mi va di fare” e questo è il punto di partenza del disco.
Il Rap.
Clementino -ora- vuole il suo personale consenso, non quello degli altri e ritorna con il classico Boom Bap. Clemente porta un disco carico di ironia, quella pungente (ATM è il pezzo con il picco massimo di ironia e autoironia), perché Clementino ride sì, prima di tutto di se stesso.
Il giornalista del Mattino evidenzia quanto il rap sia il genere “di chi ce l’ha più lungo” e invece Clementino sfotte e si sfotte… fottendo la concorrenza perché non “vuole sembrare il ragazzo di 40 anni che gioca a fare il trap o il gangster” ; Clementino è infatti il rapper che non ha collane d’oro, orologi importanti o femmine a fiume intorno a sé; Clementino è il rapper col volto maschera che non maschera l’emozione ma la rende, all’ascoltatore/spettatore con l’ironia di chi sa, di essere un campione del freestyle.
Per Clementino il rap è pace, unità, non battaglia (se non intesa come battle e battaglie in rime), Clemente vuole ridere, prendere in giro e far riflettere.
La iena bianca è diventata un Pulcinella nero, perchè?
Clementino viene da un passato complesso; dipendente dalla cocaina ha, in prima persona, contattato la comunità in cui si è poi disintossicato.
Durante il percorso di recupero, ha pulito i bagni e svolto tutte le mansioni che gli utenti devono fare “Clemè ma sei passato da fare Sanremo a pulire i cessi?”, La iena white è anche e soprattutto questo, la sincerità del dolore e la rabbia quando sente e vede di presunte star dalla vita cattiva, che inseguono la fama e la gloria fatta di luci, droga, sesso e violenza.
Clementino riesce nell’hic et nunc a parlare del suo lato oscuro (la dipendenza) perché ne è fuori, così regala al pubblico la schiettezza di un supereroe nero e partenopeo (black pulcinella); la maschera partenopea dalla sincerità senza tempo che strizza l’occhio ai ritmi neri, delle percussioni che sanno di suono del mondo.
“Non puoi parlare di una cosa oscura se dentro di te hai tanto male”; nell’album ci sono frasi come “È nu giullare ngopp ‘o palco, e dint ‘e camerini… Tu o’vir ca rire, ma aret è rine ten ‘e spine!!” (è un giullare sul palco e nei camerini lo vedi che ride, ma dietro alla schiena ha le spine) “Mani che si stringono all’unisono, un tappeto rosso come il sangue mio offerto in sacrificio, la storia di una marionetta che ride, è triste the black pulcinella pronti per l’apocalisse!!.
“La gente non sa dei sacrifici, non sa cosa ho dentro, le cicatrici che ho lasciato.. quando mi parlano di artisti che sono rockstar nel modo di vivere la vita molte volte sbuffo perché io sono stato realmente rockstar nel modo di vivere la vita”
Un rap che arriva in ritardo, alla Troisi per intenderci.. anni 90, tutto sound che ingloba e strizza l’occhio al 2022 mixandosi e fondendosi con i giovanissimi produttori e artisti con cui Clementino ha fatto duetti incredibili (J Lord.. Geolier.. Speranza.. Enzo Dong.. Rocchino- Rocco Hunt.. e così via).
Clementino è un artista bello, carismatico Pulcinella sì.. perché?
Perché ci vuole coraggio a non rinchiudersi nel dolore; c’è chi si veste di nero e ne fa una divisa per partito preso perché tanto “fa tutto schifo” quindi preferisco la certezza della verità “nulla cambierà mai”, piuttosto che provare a vedere come potrebbero andare le cose.
Clementino è caduto (i racconti sulla dipendenza sono vivi, veri e dolorosi), ma vive con e attraverso il ritmo: la musica.
E’ tutto flusso, la nostra Iena.
Quando canta, a vederlo muoversi sul palco, capisci quanto sia attraversato dalla musica stessa; non è teatralità nell’accezione del fingere l’emozione; è teatro nella realtà del flusso che lo attraversa, nel godimento che lo rende artista.
A molti spaventa l’ironia e il piacere della risata perché alcuni non riescono ad accettare che qualcuno sia stato capace di uno scatto ulteriore di presa di coscienza (che non è illusione, ma comprensione) quindi.. ride!
Il nostro Black Pulcinella ci fa sorridere, godere e ballare.
E’ la perfetta maschera capace di godere del dolore (perché chi l’ha detto che la risata non sia il risultato di una grande sofferenza?)
Allora fraté io t’aspetto..
Datemi una serata estiva a 30 gradi, una birra ghiacciata, un sigaro e una degna compagnia che siamo tutti pronti…
Pe’ zumbà!
(saltare).

“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio