Attraverso la storia di un ragazzo scopriamo insieme cos’è il reato di cyber stalking. I social sono ormai parte integrante della nostra quotidianità, ma cosa accade quando una persona vede violata la propria sfera personale e privata? Buon viaggio e buon ascolto.
“La psicoterapia ha luogo là dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del terapeuta. La psicoterapia ha a che fare con due persone che giocano insieme.”
Donald Winnicott
La Psicoterapia è un gioco di relazioni, di parole, di emozioni. Un gioco molto serio.
“Un indicatore della salute mentale è la capacità di entrare nei pensieri, nei sentimenti, nelle speranze e nelle paure di un’altra persona. E di concedere a un’altra persona di fare lo stesso con noi”.
Donald Winnicott
L’atto gentile può definirsi come una condotta altruistica che promuove la cura degli altri. In psicologia sociale le condotte altruistiche sono spiegate attraverso la naturale attrazione tra individui della stessa specie e all’approvazione sociale che quasi sempre accompagna le condotte altruistiche. In psicoanalisi (in estrema sintesi) l’altruismo è visto come un superamento delle posizioni egoistiche che caratterizzano lo stadio narcisistico di sviluppo.
In generale. la gentilezza, può riferirsi quell’insieme di comportamenti positivi verso l’altro che si riferiscono: all’essere accoglienti, empatici e altruisti.
Oggigiorno la capacità di farsi carico della vulnerabilità degli altri, e quindi della propria, spesso è inteso come un segno di fragilità.
Il fatto di poter avere bisogno dell’aiuto degli altri spesso è considerato una debolezza. Probabilmente solo ai bambini, alle persone malate e anziane, è permesso di usufruire dell’aiuto degli altri. Tutte le altre persone sono quasi obbligate a perseguire altre virtù, apparentemente necessarie per il confronto con gli altri, che sono: l’autosufficienza e l’autonomia. Tutti gli esseri umani hanno però bisogno, in qualche momento della propria vita, dell’aiuto e della gentilezza di qualcuno.
Gli uomini restano comunque animali sociali, nonostante tutto.
Del resto la gentilezza resta comunque sempre e comunque, la miglior arma per gestire le relazioni potenzialmente litigiose. Infatti, una risposta calma e serena ad un’aggressione verbale, ad esempio, evita un’escalation e seda, sul nascere la lite.
Avere un temperamento gentile, inoltre, evita arrabbiature eccessive e limita l’aggressività, che diventa spesso determinante in alcuni episodi di arresti cardiaci.
“Insegnare la gentilezza” ai bambini, fa sviluppare in loro la capacità di comprendere le emozioni degli altri (empatia), alimentando così il rispetto, la fiducia e la collaborazione tra compagni. Ciò potrebbe prevenire i comportamenti di bullismo fuori e dentro le scuole.
Quindi non sottovalutiamo la gentilezza e proviamo ad applicarla ogni giorno, potrebbe cambiarci la vita in positivo.
Chi è depresso spesso è incapace di provare emozioni; comprende che queste esistano negli altri, le accetta, ma non capisce perché gli altri facciano difficoltà a comprendere lui. Lo stato “soporifero” indotto dall’apatia, rende quasi del tutto incapaci di empatia. L’apatia e l’incapacità a desiderare, diventano ostacoli troppo difficili da superare in solitudine e senza l’aiuto di qualcuno.
In una intervista su Fanpage, in cui presenta il suo nuovo album, il noto artista napoletano Nino d’Angelo fa un passaggio molto interessante sulla depressione (una patologia molto diffusa e purtroppo in aumento) e sull’importanza della Psicoterapia e quindi della Psicologia per superare la malattia.
“La depressione bisogna farla capire alla gente, è una malattia patologica. Non si cura così, da sola, bisogna andare dallo psicologo e farsi curare. Tu puoi essere pure il più grande cantante, la depressione prende anche quelli che vivono bene e hanno i soldi. Noi siamo arrivati alla depressione perché abbiamo perso dalle tasche il desiderio: se non desideriamo, ci dobbiamo deprimere per forza. La vita bella è desiderare, quando ti manca il desiderio non sei niente.”
Nino d’Angelo – tratto dall’intervista su MusicFanpage.it – (25 ottobre 2021)
Nino d’Angelo – foto web (La_Presse)
La vita psichica mantiene in vita il corpo e lo sfama; il desiderio è vita psichica.
“Io ho detto che non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia. Invece questa società riconosce la follia come parte della ragione, e la riduce alla ragione nel momento in cui esiste una scienza che si incarica di eliminarla. Il manicomio ha la sua ragione di essere, perché fa diventare razionale l’irrazionale. Quando qualcuno è folle ed entra in un manicomio, smette di essere folle per trasformarsi in malato. Diventa razionale in quanto malato. Il problema è come sciogliere questo nodo, superare la follia istituzionale e riconoscere la follia là dove essa ha origine, come dire, nella vita. “
Follia è una dimensione della mente e del corpo in cui si rompe l’equilibrio interno alla persona per il prodursi di un comportamento bizzarro ed invasivo svincolato dalla ragione e dalla realtà.
La follia non è una malattia ma una possibile evoluzione della normalità: un uscire fuori con il possibile successivo rientro arricchito e cambiato in un nuovo equilibrio di normalità, in una nuova dimensione, con un arricchimento del Sé e posizione esistenziale nel progetto di vita.
La follia è una dimensione possibile, estrema dell’ampia fascia della normalità.
Ecco a voi un post sempre utile che ci fa comprendere meglio le differenze tra le figure professionali che ruotano attorno alla salute mentale.
Buona lettura!
P. – Dotto’ mi sento annoiata, senza voglia. Sono sempre stanca, piango facilmente e tengo paura, sto piena d’ansia.. ma mi posso prendere qualcosa? Che ne dite, mi faccio una risonanza.. una Tac?
(la signora è particolarmente agitata e parla velocemente)
Io – Signora io non sono un neurologo e neanche uno psichiatra, non posso prescrivervi dei medicinali..
P. – Dotto’ era per un consiglio, perché queste gocce – mi mostra un boccettino di un noto ansiolitico – mi abbattono un po’.
Io – Signora ma chi vi ha prescritto questo farmaco?
P. – Il dott. Z., mi mandò il mio medico di base. Prenotai la visita in ambulatorio. L’anno scorso più o meno.
Io – Ah ok, ricordate che dottore era? La sua specializzazione..?
“Non produce alcun frutto, a lungo andare, nei rapporti personali, comportarsi come se si fosse diversi da come si è.“
Carl Rogers
René Magritte
A lungo andare anche i più semplici mascheramenti diventano difficili da sostenere. Nelle relazioni interpersonali fingersi diversi da quello che si è, provoca disagio in chi si maschera e straniamento in chi è coinvolto nell’interazione.
Si può anche riuscire, in qualche modo, a sostenere delle relazioni e a mantenere amicizie e legami amorosi, comportandosi come se si fosse diversi da come si è, ma spesso ci si ritrova a vivere in una impasse, che non permette evoluzioni, cambiamenti, crescite, miglioramenti.
Dobbiamo rivalutare noi stessi e non aver paura di mostrarci per come siamo.