“Noi crediamo di conoscerci, eppure, ad onta, dei nostri sforzi, non ci conosciamo affatto; crediamo di conoscere i nostri simili, eppure non li conosciamo, perché noi non siamo un oggetto, e neppure i nostri simili lo sono. Più penetriamo nel nostro intimo, o nell’intimo di un altro essere più la meta ci sfugge. “
Erich Fromm
Qualche tempo fa, durante un primo colloquio con un giovane di circa 20 anni, fui quasi spiazzato dalla sua richiesta, che era molto dissimile dalle richieste d’aiuto e d’intervento che di solito accogliamo.
Il ragazzo, sin dalla prima telefonata per la richiesta dell’appuntamento, non palesava nessun problema evidente. Generalmente è il contrario. La maggior parte delle persone tende, anche brevemente, a raccontare il presunto sintomo o problema.
Il ragazzo in questione invece fu molto spiccio.
Il giorno dell’appuntamento si presentò sorridente e apparentemente impaziente.
Si guardò intorno.. e sospirò. Poi accogliendo il mio invito ad accomodarsi sulla sedia disse:
“Lo sa?”
“Cosa?”
“Aspettavo da tanto questo momento. Non sono mai stato da uno Psicologo o da uno Psicoterapeuta. E non mi aspettavo fosse così..”
“Vedo che non sei affatto ansioso, sembri quasi impaziente.. (dico sorridendo) cosa ti aspettavi?”
“Non so.. un lettino, un ambiente scuro, poltrone in pelle, quadri strani, una scrivania gigante di legno, quelle col vetro sopra..”
“Non sembri deluso”
“No, infatti. Sono contento sia così.. in fondo dentro di me sapevo che era solo ciò che immaginavo, ma in realtà speravo di trovare qualcosa di diverso.”
“Meno male, non devo cambiare lo studio (rido)”
Ridendo aggiunge: “Immagino vuole sapere perché ho chiesto un appuntamento”
“Sono molto curioso..”
“Al momento non ho nessun problema in particolare. Diciamo che di problemi ne ho avuti, forse anche tanti, ma in passato. Adesso sento invece il bisogno di approfondire la mia conoscenza. Voglio sapere più di me stesso. Vorrei che lei mi aiutasse a capire come sono, perché sono io e se posso migliorarmi”
Quello fu l’inizio di un percorso di psicoterapia molto bello e affascinante.
Quella relazione psicoterapeutica coglieva il senso più intimo e primitivo della meta e dell’obiettivo di una psicoterapia.
Esplorare l’umano non è così facile come sembra.
Lo Psicologo e lo Psicoterapeuta, in tal senso, sono “guide esperte” e “addestrate”, consapevoli dei rischi e dei pericoli spesso invisibili o addirittura ignorati da chi si propone e si “atteggia” a mentore e improbabile “esperto di cose”.
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
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