Oggi è la Giornata Mondiale dei Diritti Umani. La data del 10 dicembre è stata scelta perché corrisponde alla data di proclamazione da parte dell’assemblea della Nazioni Unite della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani il 10 dicembre 1949.
“Io appartengo all’ unica razza che conosco, quella umana.”
Albert Einstein
“Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?”
Primo Levi
La questione dei diritti umani nasce dal desiderio della maggior parte delle popolazioni del mondo di rimarginare uno squarcio, una ferita profonda che emergeva chiaramente dalle macerie della seconda guerra mondiale, ma che affondava le sue radici nei secoli precedenti. Nasce probabilmente dal senso di colpa per quella forbice troppo ampia di differenze nei diritti e nelle possibilità date alla gente e ai popoli.

Quante cose sono cambiate da quel giorno? Quanto si è fatto e quanto si potrebbe ancora fare?
Perché la memoria non riesce a dar vita ad un cambiamento più radicale e concreto? Perché non riusciamo a comprendere l’umano, simile a noi? Cosa bisogna fare ancora per valorizzare le differenze e assicurare la vera parità dei diritti?
Credo che il cambiamento debba partire da tutti noi. Nel nostro piccolo possiamo arricchirci delle differenze ed equilibrare le possibilità e i diritti di tutti; rispettando l’altro, il suo spazio, il suo pensiero la sua cultura; rispettando noi stessi anche attraverso la valorizzazione dei nostri impegni, del nostro lavoro, del nostro essere nel mondo con gli altri; rispettando l’ambiente, in quanto natura, e gli spazi comuni di incontro e di vita. Credo che la co-costruzione di una cultura collettiva e personale votata al rispetto dei diritti e dei doveri altrui sia la base essenziale del miglioramento dei diritti dell’intera umanità.
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi