“Allora Dottoressa è questo il motivo che mi spinge a non rispondere a quella maledetta domanda.
Come stai?
Appena dico “sto di merda”, partono tutti con i paroloni (fintissimi) che mirano a sostituirsi a come io mi sento; a quello che sento, a quello che sto provando.
“Come stai?” E come devo stare.. di merda, mi pare ovvio!
Sono arrabbiato, deluso e confuso e questo non importa minimamente a nessuno. Sono stato abusato, deriso, masticato e rigettato. Sono stato sfruttato, abbandonato. Sono più le cose che sono stato, a causa degli altri, che quello che non sono stato, a causa mia.
Sto di merda, posso averne il diritto senza sentire continuamente nelle orecchie le paroline di tutti questi presunti guru, che stanno in giro? Ma lo sa, Dottoressa, che ora sono tutti esperti di “mind.. qualcosa?”
Andiamo.. che mi vuole dire mo quest’altro
(prende il telefono)
Eccolo qua.
Ma saranno cazzi miei se sto o no dalla Dottoressa, se prendo il treno per tornare o il pullman. Ora spacco tutto, cazzo!
(pugno sul tavolo che prende anche la mia mano)
Sto di merda, cazzo!
Sto di merda, ecco come sto.. Appena il mio sentire esce fuori eccoli lì che cambiano espressione, si bloccano e non sanno più cosa fare. Li vedi, li senti, li percepisci in difficoltà cosmica perché si aspettavano o un finto “tutt appost!” o un “bene”, magari anche un “male”, ma alla merda non sono mai pronti.
Smettila… smettila!!!
(comincia a colpirsi il petto sempre più forte)
Come stai.. come stai.. La smettete di chiedere come sto!! uscite, uscite fuori dal telefono, dalla mia testa, fuori! fuori!!!
(comincia a mordersi le mani)
Allora ..
Come stai, come sto
Di merda!
“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio