Il viaggio di oggi ci porta ad indagare un fenomeno che, ne sono abbastanza sicura, riguarda tutti da vicino. Almeno una volta nella vita, ti sarà capitato di affidarti alla “buona sorte”, indossando una maglietta in particolare, toccando ferro o leggendo l’oroscopo. Con il viaggio di oggi voglio presentarti alcune riflessioni che concernono la psicologia della superstizione. Perché alcune volte pensiamo che un certo evento (o fare una certa azione) porti bene e altre no? Anche lo studioso Skinner riuscì, con un noto esperimento sui piccioni, a indurre i piccioni stessi a manifestare comportamenti stereotipati che avevano un fondamento superstizioso. Buon viaggio e buon ascolto!
“Non c’è motivo per cui non si possa insegnare ad un uomo a pensare.
Burrhus Skinner
Insomma Skinner era un inguaribile ottimista. Probabilmente ignorava, agli esordi della psicologia sperimentale, la grandissima presenza di variabili. Infatti, nel corso degli anni, queste sue convinzioni hanno dovuto subire diverse correzioni. Ma le sue ricerche e i suoi studi hanno avuto un grosso impatto sulla psicologia moderna e sull’utilizzo dei principi del condizionamento, in diversi ambiti.
Skinner è stato uno psicologo statunitense (1904 – 1990), molto influente nell’ambito della Psicologia Comportamentale e della Psicologia Sperimentale. Studiò il “condizionamento operante” e inventò la Skinner box, ampliando così gli studi precedenti sul comportamentismo classico di John Watson.
Skinner dimostrò che era possibile “modellare” (shape) il comportamento di un animale (un piccione) con la tecnica del rinforzo.
Un esempio di modellamento (shaping) del piccione
Skinner, in altri esperimenti, cominciò a modificare di volta in volta la quantità di cibo erogate dal dispensatore, ciò comportò un cambiamento nel comportamento del piccione nella gabbia che iniziò a premere compulsivamente e ossessivamente la leva, fino a mostrare gravi segni di stress.
I principi dei questi suoi studi sono stati poi utilizzati in seguito per lo studio del comportamento patologico in alcune dipendenze (dipendenza da gioco d’azzardo e dipendenza da internet).