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Benessere Psicologico e Vacanze

“Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.”

Bertrand Russell

Come incidono le vacanze sul nostro benessere psicologico?
Siamo ormai a ridosso dell’estate.
Già ci sono le prime giornate di caldo intenso e finalmente abbiamo la possibilità di vivere un’ estate “quasi del tutto normale”.
È quindi tempo (per chi può) di progettare o pensare alle vacanze.

Ma cosa c’entra il benessere psicologico con le vacanze?
C’entra molto..

Buona Visione!

Psicologia in Vacanza – ilpensierononlineare – youtube channel

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi
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Psicologia del Viaggiatore

“Non possiamo smettere di esplorare e alla fine della nostra esplorazione arriveremo là da dove siamo partiti e conosceremo quel luogo per la prima volta.

T.S. Elliot

Cos’è che spinge una persona a viaggiare?

Potrei rispondere a questa domanda in questo modo: l’uomo viaggia per andare alla scoperta dell’altro e per scoprire se stesso.

La risposta in apparenza è abbastanza semplice, anche se sono davvero tanti gli aspetti della personalità e del comportamento che mettiamo in gioco durante un viaggio o una vacanza.

Immagine Personale

Ad esempio, per le persone che associano il viaggiare alla scoperta e alla cultura, uno dei motivi che spinge una persona ad intraprendere un viaggio riguarda la propria costruzione identitaria, che avviene attraverso il confronto con l’altro. Per altre persone viaggiare è una vera e propria necessità psicologica primaria.

La differenza tra un turista e un viaggiatore, secondo uno psicologo statunitense Michael Brein, esperto in questo campo, sta nel soddisfacimento dei bisogni. Il turista tenderà infatti a soddisfare soprattutto i bisogni primari (alimentarsi, bere, sesso, pulizia, riposo..) : il viaggiatore invece tenderà a nutrire anche la propria curiosità e il proprio intelletto. La ricompensa per un eventuale fatica sarà prima di tutto mentale o risiederà nel superamento dei propri limiti.

Secondo la branca della Psicologia Sociale che studia il fenomeno del turismo ci sono otto motivazioni di base, che in maniera diversa e in combinazione, possono indurre a muoversi, a viaggiare e a scegliere una destinazione:

  • Motivazioni culturali: apprendere dalle nuove culture nuove cose e accrescere quindi la propria conoscenza di nuove culture;
  • Motivazioni esplorative: per soddisfare il bisogno di vivere nuove esperienze;
  • Ragioni di status: riguarda l’esigenza per alcuni gruppi sociali di esibire le proprie possibilità economiche e quindi fare le stesse esperienze del proprio gruppo sociale di riferimento;
  • Motivazioni fisiologiche: ricerca del benessere psico-fisico con terapie mediche ed estetiche (terme, spa..);
  • Ragioni ambientali: esplorare la natura, posti incontaminati e respirare aria pulita;
  • Ragioni Interpersonali: conoscere nuove persone, farsi nuovi amici e trovare un partner;
  • Motivazioni di “fuga”: staccare la spina per fuggire dalla quotidianità, da situazioni stressanti o molto complesse e problematiche, allontanamento da relazioni in crisi;
  • Ragioni Psicologiche soggettive: riposo, relax, tranquillità. Possibilità di rafforzare legami familiari o magari distaccarsi temporaneamente da essi. Sono per lo più motivazioni legate al vissuto personale e ai bisogni di quel particolare momento.

Insomma, forse ogn’uno di noi ha un motivo particolare per viaggiare e tutti possono vantarne una propria esperienza molto personale e particolare.

La cosa certa è che viaggiare è emozionante..

“Finisce bene quel che comincia male”

dott. Gennaro Rinaldi

Psicologia in Vacanza

Questa prima parte del 2020 ci ha messo a dura prova, ma nonostante una primavera complicata, stressante e decisamente anomala, finalmente abbiamo la possibilità di vivere un’ estate “quasi normale”.

È quindi tempo (per chi può) di progettare o pensare alle vacanze.

Ma cosa c’entra il benessere psicologico con le vacanze?

A quanto pare pensare, progettare e vivere il meritato riposo, è un toccasana per il miglioramento dell’umore e lo dimostrano anche alcune ricerche. Nel 2010 (studio pubblicato su Applied Research in Quality of Life) , infatti, un gruppo di ricercatori olandesi hanno provato a misurare l’effetto che le vacanze hanno sull’umore e sulle emozioni ed in particolare sulla felicità. Questi ricercatori hanno dimostrato che i livelli di felicità nelle persone, aumentano già nel momento in cui si pianifica una vacanza e addirittura possono avere degli effetti positivi già due mesi prima.

Barcelloneta – Barcellona

L’effetto positivo di questa sensazione di felicità, alimentata dalla progettazione e dal pensiero della vacanza sull’umore, però pare attenuarsi o addirittura sparire quando il periodo trascorso in vacanza risulta stressante, noioso, “normale” o addirittura deludente. L’effetto “felicità” è invece persistente e durerà fino a due settimane dopo la vacanza nelle persone che hanno vissuto la vacanza come molto rilassante.

L’importante, insomma, è desiderare, sognare, progettare e organizzare la vacanza. Non importa quanto questa sia lunga. È infatti dimostrato, sia nella ricerca sopra citata, sia in altre ricerche condotte negli Stati Uniti, che brevi periodi di vacanze (week end o 8-10 giorni) durante tutto l’anno (due – tre volte) possono avere un effetto ancora più positivo che fare un unico periodo di vacanza lungo.

Lo stress quotidiano lavorativo e lo stress accumulato in questi periodi, legato alle restrizioni a causa della pandemia (limitazioni delle libertà, stravolgimento della quotidianità, timore per il proprio lavoro e per il futuro, eccessivo uso della tecnologia per sopperire alle restrizioni, timori per la propria salute) possono sovraccaricare e danneggiare il nostro benessere psicologico. Infatti, diverse ricerche hanno dimostrato che troppo tempo on line, con i diversi dispositivi a nostra disposizione ci porta a sentirci più soli, ansiosi e depressi.

Bisogna, quindi, prendersi cura di se stessi e magari potrebbe essere molto utile visitare e vivere luoghi e spazi significativi per noi, che possono alimentare un benessere interiore legato ai ricordi piacevoli e spensierati.

Spiaggia – Valencia

È inoltre dimostrato (negli studi sugli effetti positivi delle vacanze sulla salute, condotti da una ricercatrice dell’Università Tecnica di Braunschweig da Charlotte Fritz) che unire le vacanze ad esperienze da apprendimento che permettono di acquisire nuove competenze, ha ottimi effetti sul benessere personale, sullo stress e sui livelli di stanchezza accumulati.

Ma la vacanza può essere stressante?

Si, può capitare a quelle persone che vivono i cambiamenti delle routine quotidiani come situazioni troppo difficili da “digerire” e che quindi risultano essere molto “rigidi” e difficilmente adattabili ai cambiamenti, se pur benefici di una vacanza. Bisogna quindi essere più flessibili e darsi la possibilità di poter variare le proprie routine e consuetudini.

Isola d’Ischia

Le vacanze rispondono probabilmente a bisogni psicologici fondamentali e diversi. La vacanza è un’opportunità, un’occasione per sperimentarsi in spazi nuovi e in un tempo più dilatato e lento. Una vacanza ci dà la possibilità di incuriosirci e scoprire  luoghi, persone e culture diverse; ci permette di riuscire ad aprire la mente a nuove esperienze. La vacanza è sempre una possibilità di apprendimento diversa ed entusiasmante. Infine la vacanza è un momento prezioso per riposarsi. Non è la quantità di questo tempo a far la differenza, ma è come si vive il tempo che abbiamo a disposizione a fare la differenza.

dott. Gennaro Rinaldi