… accade che smetti di ascoltare soltanto e ti metti in ascolto, di te stesso.
Ci sono certi giorni che ti capita di ripensare alla tua storia; ai fantasmi che ti accompagnano, alle ombre che ti solleticano, alle fatiche che ti fanno compagnia e scorgi, tra le sfumature del tuo tempo, atti di coraggio e follia estrema.
E’ facile addentrarsi tra la nebbia dell’esistenza, specie se è la tua?
No. Lo so, ed ecco il motivo per cui, a prescindere, i pazienti godono di un rispetto non indifferente.
Ho letto.. da qualche parte che gli psicologi sono “persone inutili”.
HM (onomatopea dal fare analitico)
La citazione diretta fatta poc’anzi è un giudizio di valore, non un giudizio professionale che -pur se fosse-, risulta comunque un giudizio euristico fatto ad una categoria intera pertanto potenzialmente errato (suppongo comunque che la persona non sia abile nell’uso e nella comprensione dell’italiano… ma così… a sensazione).
Aspè.. prima che il tutto si leghi in maniera troppo stretta… Stavo dicendo qualcosa su quella citazione sull’inutilità mia. La citazione la dice lunga sulle guerre tra, con, chi, che ancora portiamo avanti.
E io sono pacifista nata e cresciuta.
Ne deriva che dico quel che penso, penso quel che dico ed auguro a tutti coloro che ancora pensano che gli psy siano gente degenerata, di finire quanto prima tra le stanze della psy (e non per questioni di parcella, con quella a stento ci paghiamo le bollette), ma per darsi la possibilità di provare a capir(si).
Detto ciò, in maniera per niente lineare ma si sa.. io seguo l’inconscio e l’inconscio ha come sua qualità l’atemporalità, farfugliavo qualcosa sugli atti di coraggio e follia che ci attraversano e attraversiamo.
Un’azione folle e coraggiosa che scuote, smuove, fa tremare i visceri dell’esistenza tua e magari di chi ti sta intorno. Un’azione, una presa di posizione… il tuo essere senza che sia, per gli altri, qualcosa di ordinario e ordinato. Un’azione che svuota lì per lì… ma che riempie, tempo dopo… come acqua a solco di terra secca, arida e crepata.
Muscolo cardiaco che pompa in maniera aspirante e premente che riceve sangue, energia, dalla periferia e lo spinge rimettendo tutto in circolo. Come sangue, la tua essenza raggiunge tutti i vari distretti del corpo assicurando al resto delle cellule ossigeno e il nutrimento per restare in vita.
Ecco… sono abbastanza sicura che quell’azione lì sia stata presente almeno una volta, in tutti noi; ricordala ogni tanto, rivivila e ripetila mentalmente, soprattutto quando le cose sembrano andare molto lontano da ciò che per te, tu desideravi.
(E se ti va bene magari trovi qualcuno che sente il tuo dolore come se -e non allo stesso modo, sostituendosi al tuo sentire- che ti prende sulle sue gambe e ti dondola dolcemente, fino a che la paura passa e i ricordi del coraggio scansano quelli della paura).

“Finisce bene quel che comincia male”.
Dott.ssa Giusy Di Maio.