In questa tappa del nostro viaggio daremo una breve definizione di ipocondria e cercheremo di capire quanto la sintomatologia ipocondriaca può condizionare la vita dei ragazzi e delle famiglie, fino ad innescare tutta una serie di reazioni potenzialmente patologiche per tutti.
Come si può interpretare il sintomo ipocondriaco negli adolescenti?
Buon Ascolto…
“Finisce bene quel che comincia male”
dott. Gennaro Rinaldi
Molto interessante. Sorge una domanda. Non solo nell’adolescenza ci sono cambiamenti mentali e fisici, ma anche in tutte le fasi o passaggi della vita con le sue situazioni di crisi. L’ipocondriaco migliora o peggiora nel tempo? Diventa di più o le esperienze di vita li danno una comprensione che di per sé è già una terapia?
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Ciao, mi fa molto piacere ti sia piaciuto e ti ringrazio per la domanda.
Si, il nostro ciclo di vita è scandito da diversi periodi “critici”, di passaggio che portano a cambiamenti più o meno importanti e a relative “ristrutturazioni” cognitive. I sintomi legati all’ipocondria spesso possono anche comparire in altri momenti della vita, negli uomini, ad esempio, non è inusuale che compaiano all’esordio dei 40 o dei 50 anni. L’ipocondriaco può sicuramente migliorare con un supporto psicologico o con una psicoterapia.
Se si può superare questo disturbo da soli e con la propria esperienza di vita? Possibile, ma dipende da quanto i sintomi e le preoccupazioni sono gravi, dalle risorse personali di cui una persona dispone, dalla rete familiare e sociale (che in questa patologia hanno un peso specifico di primo piano).. però il rischio, se si sottovaluta la gravità del problema e si assecondano le continue preoccupazioni sulla propria salute, è che si può aggravare la situazione e quindi peggiorare le cose.
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Grazie mille, una risposta molto chiara e didattica.
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